martedì 11 ottobre 2016

"I Più Forti di Sempre", rassegna dei più forti calciatori d'ogni tempo: DIFENSORI CENTRALI




Anche per la scelta di evidenziare i sei difensori centrali più forti di sempre, ho avuto tanti dubbi, ma poi, alla fine, ho scelto la mia sestina, lasciano al palo, gente del calibro di Passarella, Piquè, Puyol, Tresor, F. Baresi, Nesta, Bonucci, K.H. Forster e Matthaeus (nel suo periodo migliore, quello da libero), ma includendo quelli a mio avviso, più forti e determinanti per le rispettive squadre.

Robert Frederick Chelsea (Bobby)  Moore
Barking (Inghilterra), 12 aprile 1941 - Londra (Inghilterra), 24 febbraio 1993


Al sesto posto, quindi, metto l’inglese Bobby Moore;  un difensore  classico ,potente ed agile, mai eccessivamente falloso, determinante nella conquista dell’unico campionato del mondo appannaggio dell’Inghilterra che,  in teoria, dovrebbe essere la terra dei maestri del calcio, ma che in realtà, salvo in quella occasione, si è sempre dovuta accontentare delle posizioni di rincalzo.
Moore, in attività, ha cambiato qualche squadra, ma i colori della sua vita calcistica sono stati essenzialmente il granata e l’azzurro dei londinesi del West Ham.
Con loro vinse,  nella metà degli anni 60, gli unici allori della sua personale carriera; una Coppa delle Coppe e una Coppa d’Inghilterra.
Fuori dai campi di gioco non ebbe eccessiva fortuna e la sua vita fu costellata da eventi infausti sia nell’ambito familiare che in quello lavorativo e, soprattutto, in quello relativo alla salute.
Fu colpito, infatti, dal cancro per ben tre volte e l’ultima recidiva se lo portò via prima del compimento del cinquantaduesimo anno.



Ruddy Lilian  Thuram-Ulien

Pointe-à-Pitre,(Guadalupe) gennaio 1972




Quando il leader fascista francese Le pen, si lamentò del colore troppo scuro dei calciatori della nazionale francese, Thuram gli rispose che se facevano giocare quelli “pallidi”, la Francia del calcio così come quella sportiva in genere, avrebbe vinto qualcosa nell’anno 3000!!
Ha un bel caratterino questo bravissimo difensore francese, che pongo al quinto posto della mia classifica, che non ha mancato di sfoderare anche al cospetto di alcuni potentati del calcio e non solo.
Un caratterino che aveva anche in campo, senza, tuttavia, trascendere nella fallosità fine a se stessa; le sue caratteristiche principali, infatti erano, un notevole stacco di testa e una velocità da centometrista.
Cresciuto nel Monaco, lo notò il Parma che lo portò nel campionato italiano e dove segnò le sue partite più belle, da li si trasferì, per un mucchio di bigliettoni alla Juventus dove, insistettero a farlo giocare sulla fascia zona del campo dove non amava per nulla operare, ciò nonostante ,non obiettò più di tanto, ma fu molto felice quando Capello lo riportò nel suo ruolo naturale.
Fu uno degli attori principali della conquista della Coppa del Mondo da parte dei francesi nel 1998; memorabile, in particolare, la semifinale con la Croazia vinta quasi da solo, segnando due reti e ispirando sia le azioni di attacco che di difesa dei transalpini.
Oltre a quel Mondiale e all’Europeo del 2000, Thuram conquistò 2 Campionati italiani (più uno revocato) con la Juventus, una Coppa Italia ed una Coppa Uefa col Parma. Oggi ha abbandonato il mondo del calcio, scrive libri e si occupa di mediazione culturale.


Fabio Cannavaro Napoli,( Italia ) 13 settembre 1973



Al quarto posto tra i migliori difensori centrali metto senza dubbio Fabio Cannavaro.
Alto solo 1 metro e 75, aveva una forma muscolare esplosiva che gli permetteva di avere la meglio nel gioco aereo, su attaccanti più alti di lui anche di molti centimetri.
Cominciò la sua carriera al Napoli per poi passare al Parma ( a mio avviso il suo periodo migliore), all’Inter, alla Juventus (due volte) e al Real Madrid.
Con le squadre di club, tuttavia, non vinse poi molto:
1 scudetto (poi revocato) con i bianconeri, 1 Coppa Italia e una Coppa Uefa con i ducali,e due campionati in Spagna con le Merengues.
Molto meglio andò con le nazionali.
Vinse, infatti, due Europei under 21 e, soprattutto il mondiale tedesco del 2006.
Di questo insperato ed imprevisto successo fu uno dei massimi artefici, disputando delle partite memorabili che gli valsero anche il Pallone d’Oro e il Fifa gold player.
Dopo il ritiro, solo un’esperienza (dimenticabile) come allenatore in Cina col Guangzhou; al momento si occupa di gestione sportiva di squadre minori (M.Keller di Napoli e Aversa Normanna), di una fondazione per aiutare i giovani ( in società con Ciro Ferrara) ed infine fa, saltuariamente, il commentatore tecnico per Mediaset Premium.

Gaetano Scirea
 Cernusco sul Naviglio,( Italia ) 25 maggio 1953Babsk,(Polonia) 3 settembre 1989



Scirea in carriera ha vinto tutto quello che c’era da vincere; 7 scudetti,2 Coppe Italia, e una Coppa dei Campioni, una Coppa Uefa, una Coppa della Coppe e una Coppa Intercontinentale, nonché il bellissimo campionato del mondo del 1982.
Dopo gli esordi nell’Atalanta, Scirea ebbe in emblema solo il bianco ed il nero della Juventus.
Chiamato a Torino a sostituire Salvadore, diventò subito titolare inamovibile e al suo ritiro, ereditò senza contenzioso, la fascia di capitano da Furino.
Cosa si può dire di Scirea? Elegante, preciso, sempre concentrato, mai scorretto (insieme a Djalma Santos fu l’unico difensore di caratura universale, a non essere mai espulso durante una partita di calcio; interpretò a meraviglia un ruolo che oggi è scomparso ossia quello di libero.
La sua vita s’interruppe in modo tragico nel 1989, quando, di ritorno dalla Polonia, ebbe un incidente automobilistico in cui arse letteralmente vivo.
Con il decesso non si spense l’attenzione ed il ricordo di questo campione che pongo senza esitazioni al 3° posto assoluto tra i difensori centrali di ogni tempo.


Rudolf Jozef "Ruud" Krol Amsterdam,( Olanda) 24 Marzo 1949




Krol, ovvero la materializzazione umana dell’evoluzione del difensore classico.
Complice la rivoluzione apportata al calcio moderno dall’Olanda al principio degli anni 70, il ruolo del difensore centrale acquisisce una dimensione mai vista prima, dalla pura marcatura sull’uomo, si giunge ad una copertura della zona a prescindere dall’avversario che la occupa.
Oggi questa situazione ci appare scontata ma allora non lo era affatto e il controllo del gioco da parte di questo eccellente difensore (a mio avviso il secondo di sempre)evitava all’Ajax e alla nazionale orange di naufragare davanti gli attacchi avversari.
Oggi, con alterne ma comunque scarse fortune, fa l’allenatore in piazze di secondo e terzo ordine; qualcuno gli propose di smettere ma lui rispose che non allena per i soldi ma solo perché non riesce a staccarsi completamente dai campi da calcio.
In carriera Krol ha vinto molto anche se, forse, non abbastanza rispetto a quanto lui e la squadra (soprattutto la nazionale) avrebbero meritato.
Nel suo carniere 6 campionati e 4 coppe d’Olanda; 3 Coppe dei Campioni e una Coppa Intercontinentale.
La sua vita calcistica si svolse tutta nell’Ajax, salvo brevi apparizioni nel Cannes e nel Vancouver; discorso a parte meritano le tre stagioni al Napoli dove ha lasciato un ricordo indelebile, per la classe e la signorilità dimostrate.
Durante il periodo del referendum contro l’aborto circolava nel capoluogo campano, un manifesto che recitava più o meno così:”
Tifoso che voti, pensaci: e se la madre di Krol avesse abortito?”
Franz Anton Beckenbauer
Monaco di Baviera,(Germania) 11 settembre 1945



Il più forte difensore della storia del calcio; inizia la carriera come mediano di spinta ma ha la sua consacrazione come libero.
Durante la sua attività calcistica, svoltasi prevalentemente nel Bayern con brevi apparizioni nell’Amburgo e nei New York Cosmos, ha vinto praticamente tutto: 5 campionati tedeschi,(4 col Bayern e 1 con l’Amburgo), 4
Coppe di Germania 3 Coppe dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Coppa delle Coppe,(tutti col Bayern) e 3 campionati nordamericani.( col Cosmos).
Con la nazionale tedesca vinse i mondiali del 1974 e l’Europeo di due anni prima.
Da allenatore, carriera intrapresa al termine di quella calcistica, vinse un campionato tedesco e una Coppa delle Coppe col Bayern e un campionato del mondo (Italia 90) con la nazionale.
Unico insuccesso fu il periodo sulla panchina dell’Olympique Marsiglia, culminato con un esonero, per altro meritato.
Cosa dire altro di un difensore che vinse due volte il Pallone d’oro? Kaiser Franz è stato e rimane un mito, anche oggi che si è allontanato fisicamente dai campi da calcio ed occupa solamente il ruolo di dirigente del Bayern.

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