mercoledì 30 novembre 2016

I GUAI NON FINISCONO MAI...


Buon pomeriggio a tutti i tifosi rossoblu...vi è mai capitato di acquistare un'auto usata convinti di aver fatto un affare, un' auto magari con qualche piccolo difetto ma comunque in buono stato- almeno all'apparenza- per poi scoprire che il contachilometri è stato manomesso e dia un problema dopo l'altro? Vi auguro di no ma questo è il mio pensiero sull' acquisto del Bologna F. C. da parte di Joey Saputo.
Da quando lo zio Joey ha acquistato il BFC, periodicamente,  oltre i problemi "meccanici" noti, salta sempre fuori un problema che farebbe pensare a chiunque: "ma chi me l'ha fatto fare?"
L' ultimo regalo da parte della precedente gestione- se così si può definire- riguarda la cessione di Miguel Angel Britos dal Bologna al Napoli per circa 9 milioni di euro nell' estate 2011.
Come spesso accade per i calciatori sudamericani, una parte del ricavato della cessione degli stessi spetta, per contratto, ai procuratori dei ragazzi dei quali detengono una parte del cartellino ( fu così anche nel caso di Ramirez ).
Quindi, una parte di quei 9 milioni, circa 4 per l'esattezza,  spettavano ai 3 procuratori di Britos (Betancurt, Casal e Pineiro), soldi che sembra non siano mai arrivati a destinazione, tanto da costringere i 3 procuratori a ricorrere al tribunale della Fifa. 
La sentenza,  che non è ancora definitiva ma lo sarà solo dopo il pronunciamento del Tas di Losanna, condanna il Bologna e quindi Saputo al pagamento di 5 milioni di euro - comprensivi degli interessi maturati negli anni- , pena la "non iscrizione al prossimo campionato".
A questo punto mi chiedo:
Con Ramirez...tutto a posto? E con il fornaio di Guaraldi...?
Alla fine Saputo se dovrà pagare pagherà, ma ragazzi, consentiamo che anche a lui possano girare un attimino quando, in giro con la macchina nuova,  rimane in panne in tangenziale sul più bello!!!
Oramai è uno di noi, tifoso rossoblu come noi, ma è anche un imprenditore che vede il suo progetto finanziario incontrare un ostacolo dopo l' altro, ed è inevitabile che la scadenza del suo progetto si dilati nel tempo, e quindi anche la crescita della squadra di conseguenza...rimandata, ma mai in discussione!!!

FORZA SAPUTO BOLOGNA TI AMA!

Mirco Polischi



BOLOGNA-VERONA: I CONVOCATI.

Questo l’elenco dei convocati di Roberto Donadoni per  Bologna-Verona di domani alle 21.
Portieri: Da Costa, Gomis, Sarr.
Difensori: Gastaldello, Krafth, Maietta, Masina, Mbaye, Morleo, Oikonomou, Torosidis.
Centrocampisti: Donsah, Dzemaili, Nagy, Pulgar, Taider, Viviani.
Attaccanti: Destro, Di Francesco, Floccari, Krejci, Mounier, Okwonkwo.

Marco Bonciani.



CHI SCENDE DAL CARRO NON SI SOGNI DI RISALIRCI!

Atalanta batte Bologna 2-0 ed i rossoblù,dopo la settimana successiva alla vittoria contro il Palermo passata tra elogi e complimenti da parte,su per giù,di tutti i media locali,tornano a essere un gruppo debole e mal assortito.
E fin qui,nulla di nuovo.Si sa,il calcio è materia di dibattito a cui tutti possono prendere parte e,sopratutto,è molto instabile:se vinci và tutto bene,se perdi ripiombi nel classico vortice del malcontento generale.
Questa volta, però,le critiche sono andate oltre l'immaginabile.Civolani,in un intervento a"Radio Bologna Uno,ha così commentato l'operato societario:"Il Bologna lotterà per arrivare 14esimo come l'anno scorso,la stessa minestra per una società che no ha un minimo di progettualità.Il progetto di Saputo è una favola raccontata per chi ci crede!"......
Ora,si può discutere su tutto: sul gioco stentato del Bologna di questo ultimo periodo,sulla classifica che recita 16 punti e 14esima posizione,sui cambi tardivi e/o errati di Mister Donadoni...........Ma arrivare a criticare con parole così pesanti il lavoro di una società e di un Presidente che ha effettuato,in tre anni,due aumenti di capitali e mercati con una spesa complessiva di circa 50 milioni di euro,RASENTA IL RIDICOLO.Di più,forse lo supera anche,considerando l'entusiasmo che Civolani stesso e tutta la Tifoseria avevano espresso dopo il primo mese di campionato.
La verità?....
La verità è che il Bologna è una delle squadre più giovani della serie A,con giocatori che hanno margini di miglioramento molto ampi e che in futuro rappresenteranno nel migliore dei casi la spina dorsale di una squadra vincente,nel peggiore un tesoretto importante da investire.
La verità è che il nostro Joey ha speso svariati milioni di euro per ammodernare il Dall'Ara,ne verserà ancora di più per ingrandire il centro tecnico di Casteldebole e supererà il tetto dei 100 MILIONI PER IL NUOVO STADIO.
Joey Saputo con la sciarpa del BolognaRisultati immagini per joey saputo bologna

La verità è che dopo anni in cui,NON C'ERA DAVVERO NEANCHE L'OMBRA DI UN MINIMO PROGETTO,ma si vivacchiava sfruttando qualche cessione milionaria(Ramirez,Diamanti)ora finalmente il Bologna ha davanti a sè prospettive di crescita MAI LONTANAMENTE IMMAGINATE!!!

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Questi sono fatti!.....E non basterà una sconfitta interna contro(tra l'altro)la lanciatissima Atalanta per cancellarli o farli passare in secondo piano.
Per cui,caro Civolani,Zara o chi per Voi,scegliete una volta per tutte: o date fiducia alla società ed a questo progetto oppure SCENDETE DEFINITIVAMENTE DAL CARRO.......PER MAI PIU' RISALIRCI,PERO',SIA CHIARO!!!

Cari Amici e Tifosi rossoblù,questa volta,e con me il mio "pupillo" e anche Lui grande Tifoso Enrico Benuzzi,tra l'altro compagno di squadra di Adam Masina e Alex Ferrari nelle giovanili del Bologna,ci siamo anche noi sentiti offesi dalle parole pesanti dette da questi.....giornalisti e sentite anche da Tifosi(?)allo stadio e abbiamo soltanto voluto esprimere tutto il nostro grande sostegno a questa società e ai ragazzi,allenatore e dirigenti,ma nello stesso tempo abbiamo voluto contestare chi non ha ancora capito la grande fortuna che il Bologna fc e Bologna ha avuto,quando questa Grandissima persona che fà di nome JOEY SAPUTO come una meteora è arrivato proprio qua...... DA NOI!!!

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                                Vincenzo Coppola & Enrico Benuzzi


SADIQ OPERAZIONE OK, TORNA A GENNAIO





Nella giornata di ieri Umar Sadiq si è sottoposto ad intervento chirurgico per l'asportazione del frammento osseo alla caviglia sinistra. L'operazione è stata effettuata con successo dal prof. Attilio Santucci presso la clinica Villa Stuart di Roma, la struttura dove vengono indirizzati tutti i calciatori tesserati per l'A.S.Roma. A tal proposito giova ricordare che il Bologna ha tesserato il giocatore soltanto a titolo temporaneo fino a giugno 2017 pur possedendo l'opzione per il riscatto (con contropzione a favore della squadra giallorossa). Della serie, sul giocatore continuerà a comandare la Roma fintanto che il Bologna non dovesse decidere di acquistarlo a titolo definitivo, sempre con il placet della società di Pallotta. 
Stando a quanto affermato dai sanitari, si prevedono tempi di recupero dell'ordine del mese, per cui l'attaccante nigeriano classe '97 tornerà a disposizione di Donadoni direttamente dopo la sosta per le festività natalizie.

Marco Di Simone





martedì 29 novembre 2016

SERIE A: GLI SQUALIFICATI


Dopo la 14^ giornata il giudice sportivo ha squalificato i seguenti giocatori:
2 giornate a Fabrizio Cacciatore ( Chievo), per espressione irriguardosa nei confronti dell' arbitro;
1 giornata rispettivamente a Gonzalez (Palermo), Rodriguez (Fiorentina), Diamanti (Palermo), Gagliardini (Atalanta ), Goldaniga  (Palermo), Mertens ( Napoli) ed il nostro Daniele Gastaldello.

Mirco Polischi

DICEMBRE CI DIRA' CHE CAMPIONATO FAREMO





Ancora delusi per la brutta prestazione offerta contro l'Atalanta, non per il risultato perché contro di loro oggi ci sta tutto, noi tifosi rossoblu attendiamo con ansia il prossimo trittico di partite contro Udinese, Empoli e Pescara per capire quali ambizioni possiamo coltivare in questo campionato e se il discorso salvezza può considerarsi archiviato. Chiaro che se ne vinci due su tre il discorso non ti riguarda, se usciamo da questi incontri con meno di 5 punti vorrà dire che continueremo a galleggiare appena sopra la zona rossa. Con il rischio di essere scavalcati in classifica dall'Udinese, appena un punto dietro di noi, e di favorire il recupero dell'Empoli, che di punti ne ha 10. Il risultato della partita con il Pescara, onestamente, interessa più me e i miei amici che saremo allo Stadio che la classifica, troppo pochi i 7 punti in classifica degli abruzzesi (di cui 3 scippati al Sassuolo) per poter credere che possano ancora salvarsi. 
Dicevamo che dalle prossime tre partite passerà un po' il campionato che faremo: intanto se ti stacchi da chi lotta per non retrocedere giochi senza l'ansia del risultato eppoi perché, a quel punto, Donadoni potrà osare qualcosa in più sul piano tattico, tornando magari a giocare con le due punte. Sono assolutamente certo che con il rientro di Simone Verdi questa squadra potrà cambiare passo; in tal senso, il fatto che si possa iniziare a giocare con una certa tranquillità di classifica non potrà che agevolare il processo di crescita della squadra. Che potrà iniziare a ragionare anche in maniera differente, non giocando sull'avversario di turno per limitarne il gioco, ma proponendo essa stessa qualcosa di valido sul piano della manovra, delle fonti di gioco e della pericolosità offensiva.
Il nostro allenatore parla spesso di "mentalità", di costanza negli atteggiamenti, di personalità: giusto, corretto. Ma appunto domenica l'Atalanta ci ha dimostrato che queste cose sono anche un po' l'effetto dei risultati, oltre che la loro esatta causa: vincere aiuta a vincere proprio perché scatta quella convinzione di essere sempre padroni della situazione e mai in balìa degli eventi. Sai come replicare quei processi, come rendere virtuoso il tuo lavoro; detto diversamente, conosci già la strada che porta al successo. E' tutto maledettamente più semplice, no..?
Ecco perché, lo ribadisco di nuovo amici del BFC, è molto importante tornare a fare punti ed è fondamentale farlo esattamente contro Udinese, Empoli e Pescara. Archiviate bene queste partite, e lo ripeto serviranno almeno 5 punti, da lì in poi inizierà il vero campionato del nostro amatissimo Bologna, fatto di fiducia, voglia di fare e ritrovata autostima da parte di tutti i giocatori!! 



Marco Di Simone










lunedì 28 novembre 2016

BOLOGNA: SITUAZIONE INFORTUNI


Buonasera a tutti i tifosi rossoblu, facciamo un rapido riassunto per quanto riguarda la situazione infortuni in casa Bologna:
Luca Rizzo uscito ieri dopo il primo tempo di Bologna - Atalanta, ha accusato un risentimento muscolare alla coscia sinistra e domani verranno valutati gli eventuali tempi di recupero;
Umar Sadiq verrà sottoposto in settimana ad intervento chirurgico alla caviglia, con arrivederci nel 2017;
Simone Verdi continua la riabilitazione all' Isokinetic;
Filip Helander ha svolto ancora oggi un allenamento differenziato- recupero più lungo del previsto, a quanto pare-;
Ultima, ma buona notizia,  Federico Di Francesco ha pienamente recuperato dal proprio problema fisico ed oggi si è allenato regolarmente con il resto della squadra.

Mirco Polischi


L' ARBITRO DI BOLOGNA- VERONA


Giovedì 1 dicembre alle ore 21 il Bologna sarà chiamato ad un parziale riscatto nella partita di Tim Cup allo Stadio Dall'Ara contro il Verona.
Il direttore di gara sarà il figlio d' arte Luca Pairetto di Nichelino assistito da Tolto e Chiocchi ed Irrati come quarto uomo.
Si tratta di partita ad eliminazione diretta, con eventuali supplementari e rigori in caso di parità;
Chi tra Bologna e Verona passerà il turno, affronterà negli ottavi di finale l' Inter di Pioli in gara unica a Milano in programma l' 11 o il 18 gennaio 2017.
Con un campionato come quello di quest' anno, destinato -a quanto sembra- ad un centroclassifica senza troppe ambizioni ma soprattutto senza patemi, io un pensierino alla pur difficilissima Coppa Italia lo farei...

Mirco Polischi


MERCATO:PIACE ARDAIZ!

Sembra ci sia un forte interesse per questo attaccante uruguaiano,classe 1999 del Danubio.

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Joaquìn Ardaiz,è un osservato speciale del Bologna fc,nelle ultime 8 presenze ha segnato tre gol e fatto 2 assist gol,piace molto come detto al club rossoblù che ha già sondato il"terreno"per avviare questa trattativa.

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Questo ragazzo di 184 cm,è anche titolare della Under 20 celeste,e ha una valutazione attorno ai 4 milioni di euro.Riccardo Bigon per ora ha soltanto raccolto informazioni ma ancora una offerta ufficiale non c'è stata......vedremo!

                                                                      Vincenzo Coppola

BOLOGNA:SENZA VERDI QUANTO VALI?

Cari Amici e Tifosi rossoblù.....già,quanto vale il Bologna senza Simone Verdi?.....

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Inizio col dire una cosa:ieri contro l'Atalanta,questa Atalanta del momento,c'era ben poco da fare!
Loro stanno viaggiando a una media impressionante,sono sulle ali dell'entusiasmo,sono a 5 punti dalla Juventus che affrontano in casa la prossima di campionato,e ieri la differenza tra le due squadre è stata netta!....Un primo tempo dove...potevano trovare la porta almeno altre due volte oltre al gol fatto,un secondo tempo dove la"Dea"ha bissato il successo,meritatissimo con il secondo gol,ma sopratutto con il loro gioco,bello,spavaldo e micidiale!!.....e la nostra squadra?.....a mio parere,non ha fatto malissimo,sopratutto nel primo tempo,e incontrare una squadra con questa forma,ci stà di perdere ma....secondo me la mancanza di Verdi,di Simone si sente eccome!!!....per il Bologna quel giocatore è importantissimo,non solo per la sua classe che dimostra di avere,ma anche per le esigenze di gioco della squadra,una squadra la nostra,ri-costruita ancora una volta all'insegna di giovani promesse che come lo scorso anno,trovarono in Amadou Diawara,un preziosissimo "perno"del centrocampo.
A mio parere,senza Simone,i ragazzi,anche lo stesso Mister Roberto Donadoni,che reputo una persona seria e equilibrata,sembrano non riuscire a trovare più quell'equilibrio che nelle prime giornate di campionato,produceva gioco e anche vittorie!

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Solo un giocatore,lo so perfettamente,non può fare la squadra,ma.......può fare la differenza in questa squadra,e magari sbaglio,ma, senza togliere niente a nessuno di quelli che hanno giocato ieri,una partita come quella,con Simone in campo......probabilmente la si poteva anche non perdere.
HO DETTO NON PERDERE!!!
Il titolo che ho messo,forse può sembrare un pò"provocatorio",ma non è così,ho solo voluto mettere un pò a"nudo"questo fatto....e sembra proprio che senza il nostro preziosissimo trequartista,il mio pensiero resta e rimane quello del titolo...."Bologna:senza Verdi quanto vali?".......

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Una sempre mia considerazione sul discorso mercato: secondo me,a gennaio dei soldi non ne gireranno tanti,e...se non hai già una ossatura abbastanza competitiva si farà fatica a trovare giocatori,perchè quelli validi non si muoveranno dalle loro squadre oppure se li vuoi li devi pagare tanto!.....Vedremo cosa faranno i vari "operatori", per cercare di rinforzare questa squadra, per....arrivare a una salvezza più che tranquilla!
Per intanto,noi Tifosi solo una cosa dobbiamo fare,quella di SOSTENERE QUESTI RAGAZZI SEMPRE!.....ORA NE HANNO BISOGNO PIU' CHE MAI!!!

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                                                                                           Vincenzo Coppola

domenica 27 novembre 2016

PROMOSSI & BOCCIATI - avversario Atalanta



di Mario Piromallo


Oggi al Dall'Ara arriva l'Atalanta che nelle ultime partite ha solo vinto e viaggia a vele spiegate.

Un BFC che si fa impacchettare dopo pochi minuti da un gol scaturito da un calcio d'angolo sul quale Petagna va sulla palla ma quando si accorge di essere in fuorigioco la lascia passare e dietro di lui Masiello realizza il gol che sistema la pratica.

Anche perchè nel proseguimento della gara una decisione a metà del direttore di gara favorisce i lombardi per un loro fallo che, secondo me, è da ultimo uomo perchè la palla filtra e Gagliardini aggancia Viviani lanciato solo in area di rigore e gli inibisce la possibilità di presentarsi solo davanti al portiere avversario.

Poi dalla punizione che scaturisce Viviani calcia benissimo ma coglie la traversa e qui, in pratica, si chiude la controffensiva del BFC odierno.

Infatti a parte qualche buona trama del 1° tempo, nel 2° tempo si presenta in campo un BFC svogliato e sopraffatto dalla strapotenza fisica degli avversari e dalla buonissima organizzazione.

Oltretutto nelle poche ripartenze dei ragazzi di Mister Donadoni c'è immancabile il fallo sistematico degli avversari con il benestare del direttore di gara.

PROMOSSI

Maietta  6,5 - corre e rincorre gli avversari. Oggi però il BFC gioca pochi minuti e per gran parte della partita si nota che la maggior parte dei suoi compagni faticano a tenere i ritmi degli avversari. Lui ce la mette tutta e riesce se non altro a farsi apprezzare come al solito.

Dzemaili 6 - a centrocampo è l'ultimo che si arrende. Ci prova nel finale a riaprire la partita, ma la sua conclusione a rete, dopo l'ennesima palla rubata a centrocampo, è centrale e non impensierisce il portiere atalantino.

Rizzo 6 - in fascia gioca un buon 1° tempo. Salta un paio di volte l'uomo e propone gioco. Il 2° tempo rimane negli spogliatoi. Forse a causa di qualche problema fisico?

BOCCIATI

Floccari 4 - Mister Donadoni lo inserisce all'inizio del 2° tempo ma il centravanti non riesce a entrare in partita.

Krejci 4 - nelle ultime partite si è visto un progressivo peggioramento del suo gioco. Forse è un po' stanco e ha bisogno di rifiatare.

Masina 4 - più di un passo indietro rispetto alle ultime apparizioni. Fatica molto, sembra un altro giocatore.

INFORTUNIO PER RIZZO


Luca Rizzo era stato, nel primo tempo uno dei più in palla dei rossoblu tanto che al momento del cambio dallo stadio ci siamo chiesti: " Sarà infortunato, altrimenti non si capisce il perché della sostituzione..."
Ebbene Rizzo ha riportato un risentimento alla coscia sinistra che verrà rivalutato nei prossimi giorni...

Mirco Polischi

DONADONI: NEL SECONDO TEMPO ABBIAMO RINUNCIATO TROPPO PRESTO.

Sconfitta senza attenuanti quella di oggi contro l'Atalanta. Un Bologna sempre sovrastato sul piano del gioco dall'Atalanta, povero d'idee e  mai pericoloso in attacco.
 Mister Donadoni commenta così la sconfitta: “Siamo partiti poco convinti nel primo quarto d’ora al termine del quale abbiamo subito il primo gol. Poi ci abbiamo creduto di più e abbiamo avuto qualche occasione. Nel secondo tempo invece abbiamo rinunciato troppo presto a giocare, a costruire, affidandoci troppo spesso a dei lanci lunghi. Mi dispiace perchè ancora una volta abbiamo aspettato di essere in difficoltà prima di trovare la giusta reazione. Krejci a destra?A volte gioca in quella posizione in nazionale e con Rizzo che si trova meglio a sinistra abbiamo insistito su questa soluzione, ma Ladislav in questo momento sta vivendo un periodo di flessione”.

Marco Bonciani.

MIRANTE: GRAZIE AI TIFOSI CHE MI SONO STATI VICINI.


Antonio Mirante, al rientro in campo dopo due mesi di stop, ha commentato così la partita:
“Ringrazio il pubblico per l’accoglienza e l’affetto dimostratimi in questi mesi. Purtroppo non è stato il rientro che speravo: siamo partiti male subendo subito gol, ci siamo rialzati ma non abbastanza. Nel secondo tempo poi non siamo stati abbastanza incisivi e abbiamo creato poco. C’è stata forse un po’ di disattenzione sui gol subiti da calcio piazzato e l’Atalanta, che è in un periodo di forma straordinario, ha gestito bene il vantaggio.
 Fortunatamente giochiamo subito in Coppa Italia, abbiamo l’occasione per rialzarci davanti al nostro pubblico prima della trasferta di Udine”. 

Marco Bonciani.  


ESAME FALLITO PER LA DONADONI-BAND






Se Donadoni cercava risposte dalla partita contro l'Atalanta, sarà difficile per lui trovare qualcosa di veramente positivo dentro le pieghe del match..
Ieri in conferenza stampa l'allenatore rossoblu parlava di atteggiamenti mentali da costruire, della necessità di conseguire una certa costanza di prestazioni e di risultati. E citava proprio il caso degli orobici di Gasperini, che queste cose hanno imparato a farle: anche oggi nessuno sconto agli avversari, per nulla impensieriti che venissero anch'essi da una vittoria. Della serie: "Noi siamo noi, dimostrate sul campo chi siete e cosa sapete fare voi.. " Troppo convinti e pieni di sana autostima loro per poter pensare che questo Bologna potesse sbarrargli la strada, sicché anche il Dall'Ara è stato alla fine espugnato.

Gomez ha fatto quel che ha voluto, saltando sempre l'uomo e sparando in area cross tagliati che solo per un soffio Petagna e Kurtic non sono riusciti a spingere in rete. Rizzo e Masina, sempre in ritardo sugli inserimenti degli avversari di turno, hanno condannato la retroguardia rossoblu a vivere una domenica di affanni. Dopo l'uscita di Rizzo, Donadoni ha provato il 4-4-2 con Floccari e Dzemaili esterno a sinistra, pensando in tal modo di poter meglio presidiare le fasce. Ma la squadra ha finito per subire i contropiede dell'Atalanta, che solo per un pelo non li ha finalizzati con Papu Gomez e Petagna. La confusione tattica ha regnato sovrana in mezzo al campo. Con il successivo ritorno al 4-3-3 e l'inserimento di Okwonkwo l'allenatore rossoblu ha tentato di riprendere in mano la gara, ma il raddoppio di Kurtic su calcio d'angolo ha chiuso definitivamente i giochi.
In conclusione, la sconfitta con l'Atalanta porta a Donadoni le seguenti risposte: 1) la squadra non è assolutamente pronta per il salto di qualità; 2) Torosidis non è la soluzione ai problemi dalle fascia destra; 3) Adam Nagy è più imprescindibile di Taider; 4) davanti continuiamo ad essere troppo prevedibili, non essendoci altro gioco che la palla in verticale su Destro. Se a ciò si aggiunge la scarsa rabbia ed anche una certa mancanza di carattere che sembra albergare dentro alcuni giocatori (ci aspettavamo 11 leoni in campo!), è difficile poter coltivare ambizioni diverse da un anonimo tredicesimo o quattordicesimo posto. 


Marco Di Simone









Bologna- Atalanta, formazioni ufficiali



BOLOGNA (4-3-3): Mirante; Torosidis, Gastaldello, Maietta, Masina; Taider, Viviani, Dzemaili; Krejci, Destro, Rizzo. Allenatore Roberto Donadoni
ATALANTA (3-5-2): Sportiello; Masiello, Caldara, Zukanović; Conti, Kessie, Gagliardini, Spinazzola; Kurtic, Petagna, Gomez. Allenatore Gian Piero Gasperini

Alessandro Guerrisi 

sabato 26 novembre 2016

BOLOGNA-ATALANTA: I CONVOCATI.

Questo l’elenco dei convocati di Roberto Donadoni per Bologna-Atalanta di domani alle 15.
Portieri: Da Costa, Mirante, Sarr.
Difensori: Ferrari, Gastaldello, Krafth, Maietta, Masina, M’Baye, Oikonomou, Torosidis.
Centrocampisti: Donsah, Dzemaili, Nagy, Pulgar, Rizzo, Taider, Viviani.
Attaccanti: Destro, Krejčí, Floccari, Mounier, Okwonkwo.

Marco Bonciani. 


BOLOGNA-ATALANTA: LE ULTIME E PROBABILI FORMAZIONI


Due squadre imbottite di giovani che alla fine del campionato dimostreranno di avere avuto ragione a puntare su di loro.
Una sfida, quella di domani, che se non fosse per i troppi infortuni e qualche decisione arbitrale avversa di troppo, sarebbe da altissima classifica, ma pazienza, ciò che conta è che il Bologna stia tornando ai livelli di inizio stagione e contro la squadra del momento ha l'occasione per dimostrarlo.
L'Atalanta, dopo un avvio stentato ha iniziato a correre ed arriva al Dall'Ara forte di sette vittorie ed un pareggio nelle ultime otto gare; squadra che vince non si cambia, per cui mister Gasperini dovrebbe confermare la formazione che tanto bene  sta facendo,  eccezion fatta per i cambi obbligati per infortunio del portiere Berisha e dello squalificato Toloi, sostituiti da Sportiello e Masiello. A centrocampo ritorna Conti dopo la squalifica del turno precedente.
Indisponibili per acciacchi vari anche Cabezas, konko, Suagher e Paloschi.

Ma veniamo al nostro Bologna:
Mister Donadoni, oltre a Verdi, deve fare ancora a meno di Helander e Di Francesco, ai quali, notizia di ieri, si aggiunge Sadiq che nei prossimi giorni verrà operato alla caviglia e non lo rivedremo prima dell' anno nuovo.
A detta dello stesso mister potrebbe essere il giorno del ritorno fra i pali di Mirante ( a proposito: se così fosse sarebbe bello vedere apparire dalla curva uno striscione di ringraziamento per Da Costa, se lo merita...); a centrocampo potrebbe rientrare Taider  concedendo un turno di riposo a Nagy, in un reparto che vedrebbe confermato Viviani dopo la bella prova contro il Palermo.
In avanti, confermato il trio di domenica Rizzo- Destro- Krejci . 
Seconda presenza consecutiva in prima squadra per il talentino Okwonkwo.

I precedenti a Bologna sono 54 così suddivisi:
33 vittorie rossoblu,
14 pareggi
7 vittorie nerazzurre.
Nell' ultimo confronto il Bologna dell' esordiente Donadoni sconfisse l'Atalanta di Reja per 3-0 , con reti di Giaccherini, Destro ( la sua prima in rossoblu) e Brienza ( da oltre 30 metri).

PROBABILI FORMAZIONI :

ATALANTA (3-4-1-2):
Sportiello, Masiello, Caldara, Zukanovic, Conti, Gagliardini, Kessiè, Dramè, Kurtic, Petagna, Gomez.
All. Gasperini.

BOLOGNA F.C. (4-3-3):
MIRANTE (Da Costa), TOROSIDIS, MAIETTA, GASTALDELLO, MASINA, TAIDER (Nagy), VIVIANI, DZEMAILI,  KREJCI, DESTRO, RIZZO.
All. DONADONI .

Vi ricordo che circa 45 minuti prima della partita, Kennet Andersson sarà in campo a salutare la sua Bologna.

Mirco Polischi

DONADONI: "E' LA MENTALITA' CHE FA LA DIFFERENZA"





Questa mattina Roberto Donadoni ha parlato in conferenza stampa della partita di domani contro l'Atalanta, facendo considerazioni importanti su quella che lui ritiene essere l'area principale di miglioramento della sua squadra: la "mentalità". 
Per i nostri ragazzi si tratterà senza dubbio di un bel test di maturità al cospetto di una formazione altrettanto giovane ma che, a differenza nostra, ha saputo trovare una straordinaria continuità di prestazioni e di risultati:"Per quello che ha fatto fin qui l'Atalanta, in questo susseguirsi di risultati e prestazioni, risulta essere equiparabile ad una primissima. E' una squadra di tanti giovani che stanno emergendo, qualcuno invece è già affermato. E quindi sono curioso di vedere come possa andare, penso sia il desiderio di tutta la squadra misurarsi con una realtà che sta facendo così bene". Poi rivela il messaggio che lui ha inviato alla squadra: "Come ho detto ai ragazzi fin da lunedì l'Atalanta sta mostrando continuità nei risultati, mentre noi no. Questa è una crescita che noi dobbiamo assolutamente fare, ci sono atteggiamenti mentali che fanno la differenza. In questo dobbiamo cercare continuità, l'Atalanta in questi mesi lo sta facendo, se anche noi riusciamo a farlo in futuro potremmo ritrovarci in situazioni come l'Atalanta di oggi". 
C'è spazio per alcune considerazioni sui singoli, anzitutto il ritrovato centravanti Mattia Destro: "E' il miglior Destro che io abbia mai allenato. Da quando sono a Bologna non è mai stato in forma come adesso: sta veramente bene e questo mi piace". Poi Mirante:"Antonio potrebbe tornare titolare, ma voglio valutarlo nella rifinitura e parlare con lui. Se percepisco che c'è convinzione assoluta benissimo, altrimenti andiamo avanti come fatto finora". Quindi capitan Gastaldello e il suo momento nero."Ha commesso qualche ingenuità di troppo ma non ho dubbi di formazione". Infine un commento all'infortunio di Sadiq:"Non ce l'aspettavamo, è arrivato qui infortunato, ci siamo portati dietro la cosa sperando di risolverla e ora ci troviamo a doverlo fermare per l'intervento.E' uno stop che mi fa rabbia, da questa rabbia dobbiamo cercare di tirare fuori qualcosa di positivo". Ma non è emergenza attacco:"Sembra che oltre a Destro e Sadiq non ci sia nessuno, ma c'è Floccari che sta sempre meglio e ci sono anche altri che possono giocare prima punta". Stante l'indisponibilità di Simone Verdi, è chiaro che il riferimento del Mister è principalmente a Orji Okwonkwo, che da qui in avanti potrebbe essere chiamato a mettere nuovamente in mostra tutto il suo talento e le sue attitudini da centometrista!!



Marco Di Simone





TANTI AUGURI MANOLO!


Buon sabato a tutti i tifosi rossoblu...è il sogno di quasi tutti ad ogni sessione di mercato, un sogno che sembra destinato a rimanere tale; compie oggi 25 anni Manolo Gabbiadini...
TANTI AUGURI MANOLO!!!

Mirco Polischi

venerdì 25 novembre 2016

BOLOGNA: SADIQ SI OPERA ALLA CAVIGLIA SINISTRA.

Altra tegola in casa rossoblù;  infatti dopo la visita di controllo effettuata da Umar Sadiq a Roma nelle giornate di mercoledì 23 e giovedì 24 novembre, di comune accordo con lo staff medico dell’A.S. Roma, titolare dei diritti alle prestazioni sportive dell’attaccante, si è stabilito di sottoporre il giocatore a intervento chirurgico alla caviglia sinistra. La visita di controllo che si è svolta in settimana  ha evidenziato la necessità dell’intervento.
 Di conseguenza il giocatore nei primi giorni della prossima settimana sarà sottoposto ad operazione chirurgica per l’asportazione del frammento osseo con prognosi di circa 30 giorni.


Marco Bonciani.

BOLOGNA: MIRANTE PRONTO AL RIENTRO.

Si è allenato intensamente tutta la settimana, Antonio Mirante, dopo l'ok definitivo avuto dai medici, per tornare a difendere la porta del Bologna.
Domani mattina, dopo la rifinitura, Donadoni e il suo staff, decideranno se far partire dall'inizio Mirante, ma l'impressione e la speranza da parte nostra, è che domenica a difendere la porta del Bologna contro l'Atalanta, sia Mirante.
Forza Antonio !!!
 Il periodo brutto è ormai alle spalle e adesso manca soltanto l'ultimo passo per tornare ad essere protagonista.

Marco Bonciani.


IL "VICKINGO" ANDERSSON A CASTELDEBOLE 16 ANNI DOPO







Come preannunciato nei giorni scorsi, è sbarcato oggi a Bologna l'ex centravanti svedese Kennet Andersson, il quale è tornato a varcare i cancelli di Casteldebole a distanza di ben 16 anni. Cari amici del BFC, come sono lontani i tempi di Baggio e del Cavalier Gazzoni, vero..??? In compagnia dei dirigenti dell'Alvsborg, società di calcio femminile allenata appunto dallo svedese, l'ex goleador rossoblu ha visitato le rinnovate strutture sportive di Casteldebole ed ha assistito all'allenamento delle squadre giovanili. Il Vikingo, 141 presenze e 38 gol in rossoblu per lui dal 1996 al 2000, resterà a Bologna fino a domenica e nel prepartita con l'Atalanta scenderà in campo per salutare i suoi vecchi tifosi. Intanto, in vista della preparazione del match di domenica, questa mattina la squadra ha svolto una seduta di allenamento con esercitazioni tecnico-tattiche conclusasi poi con una partitella a campo ridotto. Si è rivisto in gruppo Umar Sadiq, mentre Di Francesco si è allenato ancora a parte, Filip Helander si è sottoposto a terapie e Simone Verdi ha continuato nel suo programma specifico di riabilitazione presso l'Isokinetic .


Marco Di Simone





L' EX CACIA PER LA STORIA


Buon venerdì a tutto il popolo rossoblu...
Si è sempre detto sul conto di Daniele Cacia che non fosse propriamente adatto ad un campionato come la serie A ma che allo stesso tempo fosse un lusso per la cadetteria.
E proprio in serie B sta inseguendo un record che lo farebbe entrare di diritto nella storia di questo campionato: con i suoi 124 goal segnati fino ad ora in carriera, si trova al quarto posto tra i goleador di tutti i tempi; davanti a lui solo De Vitis con 125, Schwoch con 130 e Costanzo con 135 reti...
Un primo posto non così lontano per uno come lui che ancora oggi continua a segnare e non sembra avere voglia di smettere...
IN BOCCA AL LUPO DANIELE !!!

Mirco Polischi

giovedì 24 novembre 2016

DONADONI:"SAPUTO PERSONA PERBENE"






In una intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport,  Roberto Donadoni ha parlato tra le altre cose del suo rapporto con Joey Saputo, l'uomo che lo ha voluto personalmente sotto le Due Torri per affidargli la conduzione tecnica del Bologna.
Riferendosi al suo Presidente il Mister rossoblu ha affermato quanto segue:"Saputo è affabile, davvero una persona perbene. Rispetta i ruoli e questo per me è un dato fondamentale. La costruzione del Centro Sportivo è il segno della serietà e delle ambizioni di Saputo. Il Bologna è una realtà in crescita, stiamo cercando la nostra dimensione. Qui c'è veramente un progetto, una parola spesso inflazionata".  
Poi rivela:"Ho rifiutato un'importante proposta dall'estero per non abbandonare il mio Staff. Mi completo con loro. Guadagnare soldi escludendo loro non mi piacerebbe". Gli chiedono del Milan e della Nazionale e l'allenatore rossoblu non si tira certo indietro:"Il Milan sarebbe un piacere ma non è un obiettivo. Per la Nazionale non ho rimpianti, quando l'ho lasciata era al secondo posto del Ranking se non sbaglio.."
Infine una battuta sul prossimo avversario del Bologna, la squadra che lo ha lanciato nel calcio dei Grandi:"Da bergamasco sono contento, come avversario sono curioso perché voglio vedere cosa succederà domenica prossima. Sarà una partita stimolante, l'Atalanta è partita alla pari con noi ed ora ha una classifica favolosa". 



Marco Di Simone 







LA TERZA TORRE DI BOLOGNA


Domani atterrerà a Bologna, visiterà tra le altre cose il Niccolò Galli e domenica pomeriggio in occasione di Bologna -Atalanta, KENNET ANDERSSON sarà al Dall'Ara, nel suo stadio a tifare per il suo Bologna!
Siete pronti a cantare:
"DALLA SVEZIA È ARRIVATO IL NOSTRO GOLEADOR...ANDERSSON ANDERSSON KENNET ANDERSSON!!!

Mirco Polischi

L' ARBITRO DI BOLOGNA- ATALANTA


Buongiorno a tutti i tifosi rossoblu, sarà il signor Maurizio Mariani della sezione di Aprilia a dirigere Bologna-Atalanta di domenica prossima alle ore 15.
I guardalinee saranno Fiorito e Caliari, il quarto uomo Liberti  mentre i giudici di porta saranno Orsato e La Penna.
Sono 4 i precedenti tra Mariani e l'Atalanta, frutto di 2 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta.
I rossoblu invece, in 5 precedenti hanno ottenuto 2 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte.
In questa stagione Mariani ha diretto Atalanta -Torino 2-1 dell' 11 settembre, mentre è all' esordio stagionale con il Bologna, almeno in veste di " primo arbitro".
Una curiosità: il signor Mariani era presente in qualità di giudice di porta domenica scorsa in occasione di Bologna - Palermo .

Mirco Polischi

mercoledì 23 novembre 2016

MAIETTA : VOGLIO FINIRE LA CARRIERA A BOLOGNA .

Bagno di folla oggi al Temporary Store , per Mimmo Maietta, che ha incontrato i tifosi e scattato foto con loro. Maietta , molto soddisfatto  per il rinnovo del contratto ha detto :
“Sono contentissimo, con tranquillità è arrivata l’ufficialità; ieri mattina si è depositato il contratto. Siamo tutti felici io in primis.
 Ho sempre cercato, da quando sono a Bologna, di dare il massimo per arrivare a questo. Ognuno cerca di dare 100 e raccoglie 99. Mi auguro di finire la carriera qui”.
Parlando del vicino mercato di Gennaio ha detto : “Se arrivasse un difensore? Ben venga se è per il bene del Bologna. Si gioca per vincere. Sanno benissimo il mister e il direttore sportivo cosa fare. Siamo in buone mani.”

Marco Bonciani. 

MAIETTA: CHIUDO LA CARRIERA A BOLOGNA


Presente oggi allo store di Galleria Cavour, Mimmo Maietta, fresco di rinnovo contrattuale, si è detto felicissimo di vestire ancora un anno la maglia rossoblu e di volere chiudere la carriera a Bologna.
A chi gli fa notare che il suo ritorno in campo è coinciso con la vittoria, risponde che la difesa gioca bene quando tutta la squadra gira bene, ed a proposito di difesa, spende due parole per capitan Gastaldello ( sul quale, a suo dire, "c'era un mezzo fallo"), definendolo un grande giocatore ed un grande uomo che presto tornerà ai suoi livelli.
Sull' impegno di domenica prossima Maietta paragona l' Atalanta alla Juventus dello scorso anno, che arrivò al Dall'Ara reduce da 13 vittorie consecutive ma che trovò ad aspettarla 11 leoni affamati, "proprio come succederà con i nerazzurri..."
Infine chiude con un pensierino su Destro: "GODIAMOCELO!!!"

Mirco Polischi


L'ATALANTA SU ANTHONY MOUNIER





A pochi giorni dal match casalingo contro l'Atalanta, spunta improvvisa una voce di mercato a detta di molti abbastanza fondata: l'Atalanta sarebbe sulle tracce dell'attaccante bolognese Anthony Mounier per il mercato di gennaio. Diversi i contatti con l'entourage del giocatore negli ultimi giorni, pare per preparare la strada ad una cessione in prestito con diritto di riscatto già fissato per giugno.
Passato nel volgere di una anno da rivelazione del Bologna di Delio Rossi (assieme a Giaccherini) ad oggetto misterioso dopo aver realizzato alcuni bei gol e anche assist determinanti, il francese si è improvvisamente perso nei meandri delle rotazioni di Roberto Donadoni, che oggi lo considera a tutti gli effetti una seconda scelta e, dunque, una riserva. In estate era pressoché fatta per il suo ritorno nella Ligue 1, complice l'imminente (e poi sfumato) arrivo di Alessio Cerci in rossoblu. Tuttavia il buon Anthony vorrebbe rimanere a giocare nel campionato italiano, considerato l'interesse dell'Atalanta e di altre squadre come Crotone, Empoli e Pescara. Con tutta probabilità sarà lui il primo giocatore del Bologna a cambiare maglia alla riapertura del calciomercato.

Marco Di Simone




IMPRESCINDIBILE DESTRO.

Bologna respira,dopo un paio di mesi vissuti in apnea,con l'ansia crescente di una vittoria che proprio non voleva saperne di tornare ad illuminare il campionato rossoblù.



Non è certo un caso che il suddetto periodo di crisi sia coinciso con l'assenza di Mattia Destro,bomber principe di una squadra che senza l'ex Roma risulta sterile davanti,incapace di creare e tantomeno di finalizzare la grande mole di gioco sufficiente a garantirei tre punti tanto agognati.
Si può discutere sull'attitudine di Destro,sulla sua forza mentale,la verità numero 1:
Mattia non sarà mai un leader emotivo all'interno di uno spogliatoio,nè il trascinatore carismatico capace di guidare i compagni sull'onda della sua trance agonistica.
La verità numero 2:
Che il Bologna non ha bisogno che lo sia. I rossoblù necessitano come il pane,prima ancora dei suoi gol,che bene o male ci sono sempre stati e ci saranno,del suo atteggiamento!...Dell'equilibrio che Destro riesce a garantire all'intero undici in campo!....Il suo lavoro senza palla,per esempio,è tanto importante quanto scarsamente notato visto che nel compulsivo,quasi schizzofrenico calcio di oggi,viene percepito come più importante accumulare statistiche e segnature,a scapito di un lettura più sfumata e critica riguardo al lavoro di un attaccante.

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Un altro aspetto sottovalutato del gioco di Destro è la sua capacità di fare salire la squadra,fondamentale specie nei momenti di massima pressione da parte degli avversari. Non è un giocatore dotato di un fisico massiccio,nè un fulmine di guerra in progressione,ma è furbo e sa sempre dove posizionarsi in fase di non possesso,finendo spesso e volentieri per occupare la zona di campo giusta per mettersi in visione dei compagni in difficoltà,garantendo la possibilità di un lancio lungo verso di Lui e lucrando falli vitali per interrompere il ritmo dell'attacco avversario.

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Se a tutto questo aggiungiamo un gol ogni due partite,al di là di simpatie o antipatie,lecite,ci mancherebbe,anche se spesso abbastanza cieche di fronte alla realtà dei fatti,non credo sia una bestemmia affermare che di italiani più forti di Destro,nel suo ruolo,ci siano solo Immobile e Bellotti.

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Teniamoci stretto Mattia dunque,imprescindibile per le sorti di questo Bologna e potenziale utile risorsa per la Nazionale di Ventura.
Se continua così,perchè mai il CT azzurro non dovrebbe dargli una chance?.......

Cari Amici e Tifosi rossoblù,questa analisi curata da Enirco Benuzzi,mi trova perfettamente  d'accordo,sperando che il nostro Mattia non debba più "fermarsi",e che la prestazione di domenica contro il Palermo sia soltanto l'inizio del suo grande campionato,che tutti noi ci aspettiamo da uno come Lui!!!!

                                                                               Vincenzo Coppola & Enrico Benuzzi

ANCORA GOL PER MANCOSU


Buon mercoledì a tutti i tifosi rossoblu e...degli Impact!
Con i goal di Oduro, Mancosu e Oyongo, il Montreal Impact di Joey Saputo si è aggiudicato questa notte, alle 2 ora italiana, la finale di andata della Eastern  Conference di MLS  contro il Toronto.
Il risultato finale del derby canadese è stato di 3-2 con i cugini che sono stati anche sul 3-0 prima di subire la mini rimonta della squadra di Giovinco.
Appuntamento al 1 dicembre per la finale di ritorno a Toronto.
Complimenti ragazzi e FORZA IMPACT!!!

Mirco Polischi

martedì 22 novembre 2016

UFFICIALE: MAIETTA ALLUNGA IL CONTRATTO.

Dopo l' anticipazioni dei giorni scorsi, oggi è arrivata l'ufficialità, sul  prolungamento del contratto del nostro guerriero Mimmo Maietta. Questo il comunicato apparso sul sito rossoblù.
"Il Bologna Fc 1909 comunica di aver depositato l’accordo con il difensore Domenico Maietta per il prolungamento del contratto fino al 30 giugno 2018."
Una bella notizia per i tifosi rossoblù !! 

Marco Bonciani. 


SIMONE VERDI: APPUNTAMENTO A FINE GENNAIO


" Da qualche giorno ho iniziato la rieducazione, sto lavorando sodo per poter rientrare a fine gennaio; se poi dovesse essere prima, tanto meglio...
Ringrazio i tifosi rossoblu  per l' affetto che mi stanno dimostrando e non vedo l' ora di poterli riabbracciare sul campo; mi mancano le partire,  mi manca lo stare con i miei compagni... è dura ma non posso fare altro che lavorare sodo per rientrare il prima possibile e tornare a fare bene come stavo facendo prima dell' infortunio".

Sono le parole di Simone Verdi rilasciate al sito ufficiale del Bologna.
Io invece aggiungo, caro Simone, che ti aspettiamo per un girone di ritorno nel quale tu e gli altri ragazzi sono sicuro ci farete divertire parecchio!
FORZA SIMONE!!!

MIRCO POLISCHI

"I Più Forti di Sempre", rassegna dei più forti calciatori d'ogni tempo: I trequartisti




Il trequartista è il ruolo che, con tutta probabilità, più di ogni altro, ha acceso l'immaginario collettivo di tanti appassionati di questo sport.
Nel passato la maglia numero dieci apparteneva al giocatore di maggior talento di ciascuna squadra e anche in quelle piccole, chi la indossava risultava essere una spanna sopra agli altri in fatto di classe ed eleganza.
Oggi questo ruolo ha subito una certa inflazione e molti integralisti lo hanno addirittura eliminato dai propri schemi; per questo motivo, uno dei calciatori più forti che abbiamo oggi in Italia, Domenico Berardi, non trova spazio in un grande club e men che meno in Nazionale e, ditemi quel che vi pare, io la ritengo una bestemmia bella e buona.




 10°  Wolfgang Overath

 
Siegburg (Germania), 29 settembre 1943





Inauguriamo la classifica dei trequartisti, ruolo che sa accendere la fantasia dei tifosi, ruolo aleatorio, a volte sconfina in quello dell’attaccante, a volte in quello del regista, in genere il trequartista è un giocatore dotato di una classe molto al di sopra della media.
Analizziamo la posizione numero 10, riferendoci ad un calciatore che agli esordi fu, essenzialmente regista, quindi centrocampista, ma che concluse la sua carriera libero da vincoli di costruzione del gioco, inaugurando, forse, proprio il ruolo del trequartista moderno.
Si narra che Overath riuscisse a centrare da centrocampo, col suo sinistro potente e preciso un pallone posto sul dischetto del rigore, nove volte su dieci.
Aveva una classe smisurata ma era pienamente tedesco e quindi non ha mai amato la platealità e la giocata bella fine a se stessa, questo lo differenziò profondamente dall’amico-rivale Netzer, col quale, spesso, concorse per un posto da titolare in nazionale.
Fu fedele ad una sola squadra, il Colonia, dove militò per tutta la sua carriera, rifiutando decine di proposte allettanti sia dal punto di vista della carriera che del denaro.
In attività, una Coppa del Mondo (quella casalinga del 74), una Coppa di Germania ed un Campionato tedesco.
A fine carriera si ritirò in silenzio senza intraprendere alcuna professione connessa col mondo del calcio.
Per alcuni anni fu chiamato a fare il presidente del Colonia, anni difficili, dai quali traghettò fuori la squadra senza troppi danni; una volta sistemate le cose, tornò, novello Cincinnato al suo orticello.
Molti si sarebbero aspettati di trovare qui annoverati atleti come Zidane, Totti o Mancini che invece saranno assenti;dieci posizioni, infatti, si fa presto a colmarle e i loro sostenitori non se ne avranno a male.

https://www.youtube.com/watch?v=uv3phze6zAE




9° Gheorghe Hagi

Săcele (Romania), 5 febbraio 1965




Nasce in un sobborgo di Costanza, quieta città sul Mar Nero, il “Maradona dei Carpazi” al numero 9 della mia personale classifica dei trequartisti.
Del suo alter ego argentino ha lo stesso genio e la stessa sregolatezza, la medesima faccia da schiaffi ma un palmo di classe in meno e due palmi di accortezza politica in più.
Dopo gli esordi nel Farul di Costanza e poi nello Sportul di Bucarest, si accorge di lui lo Steaua, la squadra del figlio di Ceausescu, personaggio crudele e meschino, col quale Hagi si legherà in stretta amicizia, salvo poi rinnegarla all’indomani della caduta del dittatore.
Hagi di classe ne aveva veramente molta, era giocatore discontinuo che poteva sonnecchiare per larga parte della partita per poi illuminarla con due o tre giocate memorabili.
La sua classe non poteva non essere notata da un grande club e così il Real Madrid se lo portò a casa, pagandolo (non si sa a chi) una vera fortuna.
Nel Real, tuttavia, non mantenne le promesse e le premesse e dopo due anni fu ceduto poiché in rotta con i “capi” spogliatoio Butragueno e Hierro.
Complice la presenza del suo pigmalione Lucescu sulla panchina, approdò a Brescia; erano gli anni in cui anche un top player poteva sbarcare in una squadra di provincia e questo accadde.
Ma le cose non andarono un granché bene e la squadra di Corioni retrocesse in serie B.
Hagi aveva offerte dal Manchester Utd e dal Liverpool ma orgogliosamente volle rimanere a Brescia per riportarla in serie A, rinunciando a ottimi compensi.
Così avvenne e a fine campionato Hagi salutò tutti, trasferendosi prima al Barcellona e poi al Galatasaray che alla fine sarà la squadra dove giocherà di più e con la quale vincerà l’unica competizione internazionale nel suo palmarès, la Coppa Uefa, nel 2000.
Altri successi della sua carriera: 3 campionati rumeni e tre coppe di Romania con lo Steaua, e 4 campionati turchi e due coppe di Turchia col Galatasaray.
Suo grande cruccio non essere riuscito mai a vincere il Pallone d’Oro. “Se non fossi stato rumeno”, era solito dire, “me lo avrebbero dato!”:
Oggi fa l’allenatore, con poco successo e il gestore di villaggi turistici nella natia Costanza con maggiori soddisfazioni.

https://www.youtube.com/watch?v=sT3lQYJc3Bw





Robert Charlton,
detto
Bobby

Ashington ( Inghilterra ), 11 ottobre 1937





Ottava posizione, senz’altro meritata, per questo giocatore dalla tecnica perfetta e dallo stile british, dentro e fuori dal campo; il suo amico
Sir Matt Busby, diede di lui il giudizio più calzante: "Non è mai esistito un calciatore più popolare. Era così vicino alla perfezione, come uomo e come giocatore, che di più sarebbe stato impossibile"
Scampò nel 1958 al disastro aereo di Monaco ove persero la vita alcuni compagni del Manchester Utd.
E’ stato per lunghi anni cardine insostituibile del gioco offensivo dei rossi del Manchester e della nazionale inglese.
Nel suo club giocava da trequartista classico, mentre in nazionale aveva un ruolo nettamente più offensivo.
Oltre al Campionato mondiale casalingo del 1966, vinse il Pallone d’Oro (nello stesso anno) e poco (in relazione alla qualità del soggetto) altro: una Coppa dei Campioni, una Coppa d’Inghilterra e tre Campionati Inglesi.
Dopo i lunghi anni a Manchester annunciò il ritiro nel 1973 ma poi ci ripensò tre volte; dapprima fu convinto a giocare nella squadra di terza serie del Preston e per due anni restò li, tra alti e bassi, con la doppia veste di allenatore e giocatore, poi, dopo un altro mancato addio, approdò nella squadra irlandese del Waterford dove giocò 4 partite a gettone; infine mise fine a questo poco onorevole crepuscolo in Australia nel Melbourne Victory.
Il passo d’addio nel 1976; dopo la fine dell’attività agonistica fondò un gran numero di scuole calcio, in Inghilterra ed in altre parti del mondo.

https://www.youtube.com/watch?v=EifGexzoxNY


7° Alessandro Del Piero
 Conegliano Veneto (Treviso), 9 novembre 1974


Sembra davvero paradossale che uno come Del Piero non abbia mai vinto il Pallone d’oro (trofeo tributato anche ad un giocatore medio come Sammer) ma è la pura verità, il numero 7 della mia personale classifica dei trequartisti, recordman di goal segnati in Italia (secondo solo a Piola, ma in un calcio assai più competitivo) capace di denominare un tipo di tiro e di sostenere le trame offensive di una delle migliori Juventus di sempre, non è stato mai insignito di questo premio.
Se Roberto Baggio, dalla classe ineguagliabile, era Raffaello, Del Piero non poteva essere che Pinturicchio e questo soprannome, affibbiatogli da Gianni Agnelli lo ha sempre accompagnato nelle cronache sportive.
Meno classe di Baggio ma più potenza ,più carattere e più visione di gioco, che lo portò anche a riuscire ad “immaginare” il goal dello 0 - 2 alla Germania, nella semifinale di Dortmund, prim’ancora di realizzarlo.
In carriera ha vinto molto; la Coppa del Mondo del 2006, sette scudetti (di cui uno revocato) una Champions League e una Coppa Intercontinentale.
Vinse anche un campionato di serie b con la Juventus retrocessa a seguito dello scandalo di Calciopoli; in quell’occasione fu uno dei pochi “campionissimi” ad accettare di rimanere anche in b, declinando offerte assai consistenti di Real Madrid ed Arsenal.
Oggi a 42 anni, dopo aver disputato, il suo ultimo campionato in India e dopo due anni in Australia, scelta dal giocatore per il dopo Juve, ha riposto gli scarpini in soffitta ed è stato accolto  nella variegata messe di ex campioni opinionisti di Sky.

https://www.youtube.com/watch?v=TePJW6JUm84



6° Sócrates
Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira Belém (Brasile), 19 febbraio 1954San Paolo (Brasile), 4 dicembre 2011




Quando penso ad un grande campione che non è riuscito a dimostrare la sua classe sovrannaturale penso sempre a Socrates, che metto al 6° posto tra i trequartisti di ogni tempo.
Molto alto, longilineo, Socrates aveva un piede piuttosto piccolo (portava il 38) e delle gambe lunghissime e magre; la sua silhouette poteva far pensare ad un saltatore in alto, invece era un calciatore dalla tecnica più che sopraffina, un vero campione.
Di famiglia poverissima, originaria dell’Amazzonia, il giovane Socrates fu stimolato dal papà, oltre che al gioco del pallone, allo studio; egli portò avanti le due cose di pari passo, arrivando a laurearsi in medicina ( con specializzazione in pediatria) e ad esordire col Botafogo.
Dal Botafogo passò al Corinthians nelle cui fila ha fatto vedere le sue giocate più belle ed i servizi illuminanti per le punte.
Fieramente contrario al regime autoritario dei militari, convinse i compagni a scendere in campo con scritto “democrazia” o “libertà” sulle maglie
Politicamente schierato a sinistra, poco incline alla possibilità di compromessi, venne accolto con sarcasmo quando nel 1984, complici le giocate sbalorditive fatte vedere al Mundial spagnolo, sbarcò in Italia, ingaggiato dalla Fiorentina.
Malgrado fosse entusiasta di questa nuova esperienza, rimase assai deluso dall’ipocrisia e dalle manipolazioni mediatiche, proprie del calcio italiano e decise di tornare in patria dopo una sola stagione di alti e bassi.
Due anni tra Flamengo e Santos e poi il ritiro, col ritiro il ritorno alla  passione antica della medicina che eserciterà, in forma pressoché gratuita, nelle favelas di San Paolo.
Ebbe un vizio comune a molti sportivi sudamericani, quello dell’alcool, vizio devastante e che lo porterà anzitempo alla morte per le complicanze di una cirrosi epatica.
Era solito dire: “ Vorrei morire il giorno che il Corinthians vincerà lo scudetto”, fu esaudito, il 4 Dicembre 2011, il Corinthians, pareggiando col Palmeiras si aggiudicava il titolo brasiliano.

https://www.youtube.com/watch?v=L9P1uJ_oxC8




5° Juan Alberto Schiaffino
  Montevideo (Uruguay), 28 luglio 1925Montevideo, 13 novembre 2002


«Schiaffino, con le sue giocate magistrali, organizzava il gioco della squadra come se stesse osservando tutto il campo dalla più alta torre dello stadio”; il giudizio lusinghiero non è di un tecnico ma del grande scrittore uruguagio Eduardo Galeano, questo significa che la classe di Schiaffino non si è limitata a suscitare esaltanti valutazioni tecniche ma si è estesa all’immaginario collettivo.
Trequartista classico, col tempo arretrato al ruolo di regista offensivo, nasce in Uruguay da un padre di chiare origini italiane e da una madre paraguayana;
In casa Schiaffino non si navigava nell’oro, per cui il giovane Pepe (suo soprannome) per poter coltivare la passione per il calcio fu costretto contemporaneamente a sostentarsi lavorando in una fabbrica di alluminio di giorno e, saltuariamente, facendo il panettiere di notte.
Una volta raggiunta la notorietà e il benessere non dimenticò mai da dove venisse e fu attento amministratore della propria fortuna.(qualcuno aggiunse in modo quasi morboso)
Dopo i fasti del mondiale brasiliano, sottratto con merito e a domicilio ai padroni di casa e che lo vide protagonista indiscusso della finale, Schiaffino sbarcò in Italia, confermando la sua classe e scontrandosi a volte (a causa del suo carattere caparbio e a tratti scostante) con gli altri compagni.
In quanto oriundo, fu convocato anche in nazionale, ma con gli azzurri fu testimone di disfatte piuttosto che di fasti.
Terminò la carriera nella Roma giocando da libero.
In attività vinse, oltre al citato mondiale del 1950, cinque campionati in patria col Penarol e tre in Italia col Milan; con la Roma, suo ultimo datore di lavoro, si aggiudicò la Coppa delle Fiere ( che poi diventerà Coppa Uefa) nel 1961.
Per me al numero 5 dei trequartisti di ogni tempo.

https://www.youtube.com/watch?v=IlEbayJdVqY




4° Arthur Antunes Coimbra
Zico” Rio de Janeiro(Brasile), 3 marzo 1953





Per prima cosa metto Zico al quarto posto della classifica dei trequartisti di sempre, con questa mossa cercherò di ammortizzare le reazioni a quello che sto per dire.
Zico è, a mio avviso un giocatore sopravvalutato. Ecco, l’ho detto…l’ho detto anche per Messi (e comunque l’argentino può ancora dimostrare che mi sbaglio)e lo ribadisco per il brasiliano.
Una classe al di la dell’umana conoscenza, tiro, dribbling, visione di gioco ma spesso fini a se stesse; utili a celebrare la classe del campione ma non decisive per la sorte della stagione più che della singola partita.
Perché la singola partita, invece, Zico la risolveva e di frequente, ma la continuità e il senso di appartenenza alla squadra, a volte hanno difettato in lui.
Dopo gli anni dei successi in Brasile col Flamengo, fu portato in Italia nel 1983, con un blitz, da Franco Dal Cin, direttore sportivo dell’Udinese, che lo soffiò alle due milanesi per la bella cifra di 6 miliardi di allora.
La politica, preoccupata dalla ricaduta sociale di quelle cifre, tentò di far saltare il trasferimento ma ci fu un notevole moto di ribellione della piazza che minacciò anche la secessione autoproclamata (ben prima della lega)se a Zico fosse stato impedito di calpestare il prato del Friuli.
La tensione si allentò e il trasferimento ebbe luogo con soddisfazione degli sportivi italiani che poterono vedere da vicino questo fenomeno,
La squadra è competitiva : Virdis, Causio, Tesser, Mauro, Edinho e Gerolin i punti di forza, ma non va oltre il centro classifica sfiorando solo la qualificazione alla Uefa; l’annata seguente si salva a fatica e vuoi per i mutati scenari societari (Dal Cin abbandona la squadra)vuoi per problemi di evasione fiscale e di trasferimento illegale di valuta che la Guardia di Finanza, imputa al giocatore (molto più determinanti), Zico decide di rescindere il contratto e tornarsene in Brasile.
A fine carriera inaugurerà la prassi, al momento molto praticata, degli “ospizi dorati” dei vecchi campioni in declino, che si recano a giocare in campionati minori, in parte per esportare il calcio di qualità in palcoscenici inconsueti, in parte per rimpinguare i già consistenti patrimoni personali.
Oggi Zico fa l’allenatore, scegliendo campionati ancor più periferici di quello giapponese dove militò fino al termine dell’attività agonistica; al momento è in India, ed è l’allenatore del Goa!!

https://www.youtube.com/watch?v=mHDmzYPnsTM


3° Michel
François Platini


 Jœuf (Francia) , 21 giugno 1955




Le cronache dicono che Platini sia stato l’unico centrocampista a vincere la classifica dei cannonieri del campionato di serie A.
Ma Platini era un centrocampista? Io non credo, “Le Roi Michel” era, come tutti i grandi campioni, tanti ruoli messi insieme.
Organizzava ed ordinava il gioco, suggeriva alle punte e scendeva al limite dell’area per finalizzare l’azione; trequartista? ( lo metto al terzo posto in questa classifica, ma sicuramente non tutti condivideranno la mia scelta) Mezzapunta? Regista avanzato? Regista e basta? Perché farsi limitare da un’etichetta? Platini era Platini, il cervello e la classe, il giocatore che sdoganò dalla terza fascia di merito la nazionale di calcio francese, portandola a vincere gli Europei del 1984 gettando le basi ai futuri fasti della fine degli anni 90.
Platini, anche grazie all’apporto di un giocatore fenomenale come Tardelli ( e ,come lui, soffiato dalla Juventus all’Inter di Fraizzoli), permise alla Juventus, dominatrice, ma solo in patria, di assurgere finalmente al rango di prima donna del calcio europeo.
La famiglia era di origine italiana e trapiantata nei pressi di Nancy; da bambino aveva un fisico gracile che sembrava inadatto non solo al calcio ma a qualsiasi sport che avesse preveduto contatto fisico, ma la storia seguente avrebbe smentito tutti i presupposti fisici della sua infanzia.
Il bottino di una carriera luminosa è pingue: i tre Palloni d’oro conquistati danno l’idea della caratura del giocatore e della considerazione goduta presso il giornalismo sportivo; oltre essi, dopo una Coppa di Francia col Nancy ed una Campionato col Saint Etienne, vinse una Coppa Italia, due scudetti, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe e una Coppa Intercontinentale, tutte con la Juventus, sua unica squadra dopo gli esordi transalpini.
Si ritirò nel 1987 ed intraprese la carriera di tecnico che però abbandonò in favore di quella di dirigente, più confacente al suo carattere di leader. E' stato
presidente dell’Uefa e quando pareva ormai ineluttabile una sua scalata all'empireo della Fifa scivolò sulla buccia di banana rappresentata dal sistema Blatter a cui lui, pur criticandolo, s'era adeguato.

https://www.youtube.com/watch?v=0SQyYXbM-Kg


2° Ferenc Puskás


Budapest (Ungheria) , 1° aprile 1927    Budapest, 17 novembre 2006




Chi è il giocatore più forte che abbia calcato il palcoscenico del calcio? Cristiano Ronaldo? Maradona? Messi? Di Stefano? Pelè? Cruijff? Se questa domanda l’avessimo posta sul finire degli anni 50, la risposta sarebbe stata senz’altro Ferenc Puskas, che incantò il mondo con la sua potenza e la sua classe.
Fu uno dei massimi artefici dei risultati di una delle squadre mitiche della storia del calcio; la nazionale Ungherese.
Nello stessa covata si ritrovarono, infatti oltre a Puskas anche Czibor, Kocsis ed Hidegkuti e con campioni di questa taglia il risultato era sempre a favore dei magiari.
Allo scoppio della rivolta del 1956, Puskas si trovava in tourneè con la sua squadra di club, la Honved e ritenne prudente al paro dei suoi compagni di non rientrare.
Per più di un anno stazionò con la famiglia a Bordighera nella vana attesa che una squadra italiana (Fiorentina ed Inter lo avrebbero fatto ben volentieri) potesse tesserarlo.
Alla fine andò in Spagna nel Real di Gento e Di Stefano i cui successi saranno noti a tutti gli amanti del calcio.
Il ruolo di Puskas era quello dell’interno destro, ma, stante lo schema di gioco dell’Ungheria (il WM) il ruolo di centravanti era occupato da Hidegkuti, altro grandissimo campione, ma proprio in ossequio la sistema di gioco, faceva il centravanti arretrato, interagendo con i due superbi interni, Puskas a destra e Kocsis a sinistra che penetravano le difese avversarie come se fossero di burro.
Vinse tantissimo, gli mancò solo il campionato mondiale che l’Ungheria gettò al vento nel 54 ( anche per l’ostinazione del commissario tecnico reo di far scendere in campo ugualmente Puskas in finale sebbene infortunato ,ed allora non erano previste sostituzioni) perdendo 3-2 la finale con la Germania che era stata battuta nella fase iniziale 8-3!!!!
Nel suo palmarès la vittoria alle Olimpiadi del 1952, 3 Coppe dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale  1 Coppa di Spagna e 5 Campionati col Real Madrid mentre in Ungheria aveva vinto già 5 scudetti colla Honved
Nonostante il suo essere una punta anomala o un trequartista avanzato in carriera segnò più di 1000 goal e per uno che, comunque ,non era un centravanti classico, mi sembra un bottino epico.
Lo pongo al secondo posto, credo senza possibilità di contestazioni, della mia classifica.

https://www.youtube.com/watch?v=zeUp_aGj8YA



1° Diego Armando Maradona


Lanús (Argentina), 30 ottobre 1960



Ridurre il personaggio Maradona ad una scheda non è impresa ardua; è praticamente impossibile.
Maradona è stato tutto: destra e sinistra, potere e anarchia, professionismo ed inaffidabilità denaro e favelas, tradimento e amicizia, astuzia ed idiozia, giustizia ed evasione fiscale, bulimia e digiuno, razionalità e cocaina; è praticamente impossibile descrivere il calciatore più forte mai visto sulla terra e difficilissimo affidargli un ruolo, non era una mezzapunta ma neanche un regista, non era un centravanti e neanche tanto un trequartista (anche se lo inserirò in questo ambito e ovviamente al primo posto) era solo Maradona e giocava dove gli pareva.
Le immagini sbiadite del memorabile goal all’Inghilterra nella semifinale dei mondiali del 1986 sono, forse, l’apporto mediatico più calzante per descrivere la classe ed i fondamentali di questa icona del calcio.
Altre parole potrebbero risultare banali e scontate, mi limiterò agli allori:
Vinse un Pallone d’oro alla carriera e un Campionato del Mondo ( al secondo, quello di Italia nel 90, ci andò vicino);
Una Coppa Uefa, una Coppa Italia e due scudetti, nel Napoli; un Campionato argentino col Boca Juniors e una Coppa di Spagna col Barcellona.
Altri campioni vinsero di più ma detti trofei li vinse prevalentemente Maradona, col contributo della squadra in cui giocava Maradona!
https://www.youtube.com/watch?v=rHXtnAwH8Js