sabato 31 agosto 2019

PROMOSSI & BOCCIATI - Ottimo Bologna nella vittoria con la Spal



Finalmente ci ritroviamo al Dall’Ara dopo 3 mesi di aspettative e alla fine arriva l’ottava vittoria di fila al Dall’Ara; continua la striscia vincente del BFC.

Colpo d’occhio fantastico con la curva Bulgarelli esaurita e con gli abbonamenti che sono arrivati a quota 15.375 con un incremento di c.ca il 10% rispetto agli abbonati dello scorso campionato.

L’ingresso per il riscaldamento dei ragazzi di Mihajlovic è salutato da un’ovazione del pubblico; quando entra il Mister lo stadio si stringe intorno a lui in un abbraccio tutto rossoblù.

Lo spicchio della curva ospite è riempito da 3.000 presenze.

La formazione schierata dal tecnico felsineo, Sinisa Mihajlovic, è la seguente: Skorupski; Tomiyasu, Danilo, Denswil, Dijks; Poli, Medel; Orsolini, Soriano, Sansone; Destro. 

Rispetto alla formazione del campionato scorso ci sono 3 nuovi innesti: in difesa Tomiyasu e Denswil e in mediana il nuovo arrivato Medel.


Il mach evidenzia un Bologna volitivo che pressa alto e con la Spal che fatica molto a creare gioco; le palle gol per il Bologna fioccano ma in tutte le occasioni o si assiste a un errore tecnico nella conclusione oppure troviamo un portiere avversario, Berisha, che chiude il suo specchio in maniera mirabile. Alla fine, l’estremo risulterà il migliore fra i suoi.
I ragazzi di Sinisa comunque evidenziano la voglia, già vista nella seconda parte del campionato scorso chiuso alla grande, dando appunto l’impressione di voler riprendere i lavori da dove e come tutti noi abbiamo potuto apprezzare con il 10° posto acciuffato all’ultima partita.
Ma veniamo ai singoli per analizzare meglio il match.
PROMOSSI
Tomiyasu 8 – si è preso la maglia da titolare con l’esplosività che fa notare in ogni suo intervento. Il migliore in campo senza ombra di dubbio. Un paio di giocate da manuale del calcio, che infiammano la platea, e tante piccoli e grandi cose che fa vedere con i 2 piedi e con il colpo di testa. Va vicino al gol proprio con un colpo di testa, sugli sviluppi di un corner da lui stesso conquistato.
Danilo 7,5 – in fase difensiva non sbaglia alcun intervento e prova anche a tessere la partenza della manovra in più occasioni; copre anche qualche imprecisione dei compagni di difesa. Ottima prestazione; imprescindibile.
Skorupski 7 – praticamente inoperoso per quasi tutto l’arco della gara, salva il risultato, ancora in parità, a pochi minuti dalla fine, compiendo un grandissimo intervento su un colpo di testa di Missiroli con la deviazione della sfera in angolo con un gran colpo di reni.
Soriano 7 – Match Winner. E’ lui che a pochi secondi dalla fine della partita che butta dentro la rete il pallone confezionando l’ottava vittoria consecutiva in casa per la squadra di Mister Mihajlovic. Tanti errori in zona gol ma è imprescindibile tatticamente e tecnicamente la sua presenza nel collegamento tra i reparti di questa squadra. 
Sansone 7 - ottima partita. prezioso nelle sue ripartenze; fa notare la sua tecnica che unita alla rapidità mette in difficoltà gli avversari che spesso ricorrono alle cattive per fermarlo. Va vicino al gol e provoca un rigore evidentissimo non concesso dal direttore di gara.
Destro 6,5 - partita volitiva e grintosa. Va vicino al gol in 2 occasioni e fornisce un assist per Sansone che non è trasformato in gol per una deviazione sulla linea di porta avversaria.
Orsolini 6,5 – alcuni errori durante l’arco della gara. Però quando parte con palla al piede dalla fascia per convergere verso l’area di rigore avversaria è un pericolo pubblico. Confeziona l’assist per il gol vittoria di Soriano al 4° minuto di recupero.
Medel 6,5 – la sua presenza è un toccasana in entrambe le fasi; infatti fa filtro in fase difensiva con alcuni recuperi in ripiegamento mettendosi da subito a fare legna; ottimi gli appoggi in ripartenza.
Palacio 6,5 – entra all’80° sostituendo proprio Medel e contribuisce a tenere alta la squadra con la classe che lo caratterizza.
Santander 6,5 - entra e si propone in alcune sponde preziose per i suoi compagni. Realizza un gol che viene annullato per un fuorigioco di pochi centimetri. 
Poli 6,5 - ottima partita la sua. A centrocampo aiuta Medel a fare legna e poi si propone in fase offensiva. Va vicino al gol con un tiro da fuori che l'estremo avversario devia in corner.
Nessun bocciato in questa serata che vede comunque un po’ sotto tono alcuni ragazzi di Sinisa; non dimentichiamoci che siamo solo alla 2° di campionato e la preparazione influisce molto.
Per ora godiamoci il 1° posto momentaneo in classica e ringraziamo tutti per essere vicini a Mister Mihajlovic, alla squadra e alla società in questo momento particolare che siamo certi verrà superato.

Un po’ di statistiche, grazie a James Corbucci


Con Sinisa Mihajlovic
La legge del Dall'ARA! 

8 VITTORIE 1 PAREGGIO 1 SCONFITTA
25 PUNTI SU 30 - 22GOL FATTI 7 SUBITI 

Mi piacerebbe che Giornali e tv riprendessero questi numeri da RECORD!

1°BOLOGNA-GENOA 1-1
2°BOLOGNA-JUVENTUS 0-1
3°BOLOGNA-CAGLIARI 2-0
4°BOLOGNA-SASSUOLO 2-1
5°BOLOGNA-CHIEVO 3-0
6°BOLOGNA-SAMPDORIA 3-0
7°BOLOGNA-EMPOLI 3-1
8°BOLOGNA-PARMA 4-1
9°BOLOGNA-NAPOLI 3-2
10°BOLOGNA SPAL 1-0







L'OCCHIO DEL TORTUGA

L'occhio del Tortuga è una mia vecchia pagina del Blog, che mi permetteva di rilevare quello che la massa il pubblico, non voleva o poteva vedere!!
Quest'oggi, dopo la vittoria di ieri sera sulla Spal, vorrei onorare il lavoro del nostro pilastro difensivo Danilo!!
Non do certo pagelle o giudizi tecnici o calcoli percentualistici del lavoro di Danilo, il mio Occhio ha visto la sua padronanza ed il valore del difensore che regge tutta la difesa del Bologna!
In particolare ho in mente l'abbraccio di Danilo a Denswil, quando sbaglia grossolanamente un anticipo su Petagna, ma fortunatamente  dietro copre Danilo ,un'abbraccio paterno di Danilo che consola ma nello stesso tempo  lo incoraggia!! Questo per me è il momento da premiare e da ricordare!!
The Winner is    D A N I LO!!

domenica 25 agosto 2019

CALCIOMERCATO serie A


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In questo breve riassunto ho espresso quelli che secondo me sono gli acquisti degni di nota di ciascuna componente la nuova serie A, i migliori under 23, la cessione più dolorosa e la trattativa più importante che non s'è ancora concretizzata; si noti bene che io non ho dato un valore assoluto alla squadra ma alla sola campagna acquisti rapportata alle possibilità economiche di ciascun team, senza questa premessa non si capirebbe il motivo per cui Brescia e Juventus abbiano lo stesso voto......buona lettura.


ATALANTA  voto 6,5

migliori acquisti: Malinowsky, Muriel
migliori giovani : /
peggior cessione: Mancini
trattativa più interessante non chiusa: Ferrari, Laxalt


BOLOGNA  voto 6,5

migliori acquisti: Denswil, Schouten
migliori giovani: Skov Olsen, Tomiyasu
peggior cessione: Helander, Pulgar
trattativa più interessante non chiusa: Kouame, Medel



BRESCIA  voto 8

migliori acquisti: Zmrhal, Balotelli, Joronen
migliori giovani : Ayè,Chancellor
peggior cessione: /
trattativa più interessante non chiusa: Dalmau, Basta



CAGLIARI voto 7

migliori acquisti: Rog, Nainggolan
migliori giovani : Walukiewitz, Nandez
peggior cessione: Barella
trattativa più interessante non chiusa: Defrel, Ounas




FIORENTINA  voto 6,5

migliori acquisti: Pulgar, Badelj
migliori giovani: Rassmussen, Terzic
peggior cessione: Lafont, Edmilson
trattativa più interessante non chiusa: Bonifazi, Kennemann



GENOA  voto 5

migliori acquisti: Schoene, Barreca
migliori giovani: Pinamonti, Ghiglione
peggior cessione: Omeonga, Rolon
trattativa più interessante non chiusa: Goldaniga



HELLAS  VERONA  voto 4,5

migliori acquisti: Badu, Verre
migliori giovani : Amrabat, Adjapong
peggior cessione: Laribi, Gustafson
trattativa più interessante non chiusa: Zaffane




INTER  voto 9

migliori acquisti: Lukaku, Barella
migliori giovani : Agoumè, Lazaro
peggior cessione: Nainggolan, Perisic
trattativa più interessante non chiusa: Sanchez, Biraghi




JUVENTUS  voto 8

migliori acquisti: Rabiot, Ramsey
migliori giovani: De Ligt, Demiral
peggior cessione: Kean, Spinazzola
trattativa più interessante non chiusa: Dembelè, J. Ferreira



LAZIO  voto 5,5

migliori acquisti: Vavro, Lazzari
migliori giovani: Dziczek, Adekanye
peggior cessione: Neto
trattativa più interessante non chiusa: Wesley,Szoboszlai




LECCE voto 3,5

migliori acquisti: Shakov, Lapadula
migliori giovani: Vera
peggior cessione: /
trattativa più interessante non chiusa: Bony, Acquah



MILAN  voto 6

migliori acquisti: Rafael Leao, Krunic
migliori giovani: Bennacer, Hernandez
peggior cessione: Cutrone, Bakayoko
trattativa più interessante non chiusa: Damm, Correa




NAPOLI  voto 7,5

migliori acquisti: Lozano, Manolas
migliori giovani: Elmas
peggior cessione: Diawara, Rog
trattativa più interessante non chiusa: J.Rodríguez



PARMA  voto 5

migliori acquisti: Brugman, Hernani
migliori giovani: Machin, Kulusevski
peggior cessione: Stulac, Di Marco
trattativa più interessante non chiusa: Strinic, Barrow




ROMA  voto 7,5

migliori acquisti: Spinazzola, Zappacosta
migliori giovani: Diawara, Mancini
peggior cessione: Nzonzi, Manolas
trattativa più interessante non chiusa: Betshuayi, Hysaj




SAMPDORIA  voto 5

migliori acquisti: Thorsby, Depaoli
migliori giovani: Leris
peggior cessione: Andersen, Praet, Kownacki
trattativa più interessante non chiusa: Kamano, Hurtado




SASSUOLO  voto 7

migliori acquisti:  Toljan, Obiang
migliori giovani: Traorè, Gravillon
peggior cessione: Sensi, Demiral
trattativa più interessante non chiusa: Tonelli




SPAL voto 4

migliori acquisti: Di Francesco, D'Alessandro
migliori giovani: Igor
peggior cessione: Lazzari, Gomis
trattativa più interessante non chiusa: Arana




TORINO  voto NG

migliori acquisti: /
migliori giovani: /
peggior cessione: Ljajic
trattativa più interessante non chiusa: Verdi




UDINESE  voto 5

migliori acquisti: Nestorovski, Walace
migliori giovani: Sema
peggior cessione: Machis
trattativa più interessante non chiusa: Stuparevic

domenica 11 agosto 2019

I più forti di sempre: difensori di fascia


...passiamo ai difensori di fascia; anche qui solo 4 nomi ma nomi di un certo peso..
partiamo dal 4° classificato.
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4° Francisco das Chagas Marinho, conosciuto anche come Francisco Marinho Natal,(Brasile) 8 febbraio 1952João Pessoa,(Brasile) 1º giugno 2014

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Francisco Marinho non ha vinto praticamente alcun trofeo in carriera; eccetto che nel Botafogo, non è riuscito a stare per più di due stagioni in una delle tante squadre brasiliane o statunitensi in cui ha militato; eppure ha lasciato un ricordo indelebile negli sportivi, soprattutto in quelli che sono stati giovani negli anni 70.
Da bambino, venne costretto dai fratelli a giocare in difesa perché il più piccolo tra loro, lui aveva la vocazione all’attacco ma si dovette accontentare di giocare sulla fascia.
Una volta diventato calciatore professionista, non inibì il suo istinto e raccolto l’esempio di Djalma Santos, lo amplificò al punto di trascurare la fase difensiva, facendo infuriare più di un portiere.
Lui era solito rispondere che se il terzino attaccava, l’attaccante avversario sarebbe dovuto andare in copertura e quindi si sarebbe rischiato di meno.
Esploso al mondiale del 74 in Germania, era, con tutta probabilità, il calciatore che mancò all’Olanda per dominare il mondo del calcio.
Era genio e sregolatezza, una versione carioca di George Best e di Best ha fatto la stessa fine, stroncato, in povertà, a soli 62 anni dalla cirrosi epatica, dopo una vita di eccessi alcoolici e con le donne.
Era solito dire di aver posseduto più donne di quanti calci avesse dato al pallone e il soprannome di Diablo Louro (diavolo biondo) gli calzava a pennello.
Se fosse stato meno anarchico e agli ordini di allenatori meno accondiscendenti nei suoi confronti, sarebbe stato forse il più forte giocatore di fascia in assoluto, invece è costantemente rimasto un "terzino inaffidabile" che occupa,tuttavia, il quarto posto di sempre in questo ruolo.

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Paolo Cesare Maldini Milano, 26 giugno 1968

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Paolo Maldini miglior terzino italiano di tutti i tempi; direi di si, anche se la concorrenza è forte, basti pensare al fatto che i suoi competitor rispondevano al nome di Gentile, Cabrini, Facchetti.
Maldini però, a mio avviso, è stato più determinante dei suoi illustri colleghi per cui merita, di comparire al terzo posto di questa breve carrellata dei difensori di fascia.
Cresciuto nel Milan, sua unica squadra, ha disputato coi rossoneri 649 partite ufficiali segnando anche 29 reti; in nazionale a segno 7 volte in 126 presenze.
Atleta correttissimo in campo e fuori, figlio dell’ex tecnico della nazionale ed ex calciatore Cesare, Maldini in carriera ha vinto praticamente tutto: 7
Scudetti, 1 Coppa Italia, 5 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del mondo per club FIFA.
L’unico alloro mancante nel suo carnet è la coppa del mondo a cui si avvicinò solamente nel 90 e nel 94 Si è ritirato dall'attività agonistica al termine della
stagione 2008-2009
Molte squadre di elite del calcio mondiale volevano assicurarselo come membro dello staff tecnico, ma lui ha sempre declinato cordialmente i tentativi di ingaggio, facendo sapere che l’unica squadra per cui avrebbe lavorato sarebbe stato il Milan; quel Milan che invece, fino a tempi recentissimi, si era sempre rifiutato di richiamarlo a se.


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2° Paul Breitner
Kolbermoor ( Germania), 5 settembre 1951

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Tra i difensori di fascia ho deciso di illustrarne solo quattro, a mio avviso indiscutibilmente i migliori o comunque i più rappresentativi
Il numero esiguo mi ha fatto lasciare per strada, oltre agli italiani che citato nella scheda precedente, anche i brasiliani Nilton Santos, Cafù e Carlos Alberto nonché i connazionali di questo atleta: Vogts, Kaltz e Brehme.,oltre all’olandese Suurbier.
Ho scelto Breitner e l'ho messo al posto d'onore, perchè a mio avviso è stato loro superiore; oltre alla spinta massiva e muscolare che forniva alla squadra ,ha avuto il merito di inventarsi il ruolo di "regista di fascia" che il solo Brehme ricalcò con successo.
Nato da famiglia benestante bavarese, Breitner ha associato una evidente identità politica al suo essere calciatore, fregandosene di chi gli suggeriva maggiore cautela.
Convinto maoista, non perdeva l’occasione per tentare di indottrinare i suoi compagni di squadra anche nei momenti concitati della sosta negli spogliatoi.
Famoso l’aneddoto di quando, in occasione di un Germania ovest – Cile, si sputò in modo plateale sul palmo della mano prima di stringerla al difensore avversario Elias Figueroa, grande amico e sostenitore del dittatore Pinochet.
Al di la di questi comportamenti pittoreschi e della capigliatura molto folta ed arruffata, Breitner è stato un grande campione in grado di trasformarsi con disinvoltura all’occorrenza, in centrocampista.
Nel suo palmares, una coppa dei Campioni col Bayern, 7 campionati e 3 coppe nazionali, rispettivamente 5 +2 sempre col Bayern e 2+1 col Real Madrid; oltre ad un campionato europeo e una Coppa del Mondo. con la Germania ovest di Gerd Muller conquistata nell’edizione che vide l’esplosione dell’Olanda e che, onestamente, lo avrebbe maggiormente meritato.

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1°Dejalma dos Santos detto Djalma Santos



San Paolo (Brasile), 27 febbraio 1929Uberaba,(Brasile) 23 luglio 2013
)

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L’archetipo del terzino moderno, il numero uno senza possibilità di discussioni.
Aveva una tale classe che si poteva permettere anche dei dribbling in area di rigore, fu il primo difensore di fascia a spingersi in avanti, attività che il WM imperante non riusciva a concepire.
Era solito dire che il suo unico maestro fu il difensore connazionale De Sordi e, per il resto, riuscì a coniugare all’estro una notevole consistenza fisica, tanto da meritarsi contemporaneamente i soprannomi di "funambolo" e "muraglia"
Fu personaggio umile e gentile fuori dal campo, scegliendo di insegnare calcio ai più giovani, piuttosto che trasformarsi in allenatore (per alcuni anni operò anche in Italia a Bassano del Grappa) e fu correttissimo anche in campo, tanto che, pur essendo un difensore roccioso, in venti anni di carriera non prese mai un cartellino rosso.
Vinse due Campionati del Mondo con la nazionale Brasiliana (58 e 62) e indossò due casacche principali in carriera, quella della Portuguesa e quella del Palmeiras.
Un giorno, durante una partita, uno spettatore gesticolante, che lo stava insultando poiché nero ( i cretini ci sono sempre stati, non sono di esclusiva pertinenza attuale),perse un anello prezioso che ruzzolò in campo vicino ai piedi di Djalma Santos, il quale fermò il pallone, raccolse l’anello e glielo restituì, dicendo solo: " tutto bene signore?" al che, ricevendo un segno di assenso, aggiunse: " perfetto, buon pomeriggio e si diverta".
 


 



 
 

lunedì 5 agosto 2019

I Piu' Forti di Sempre: Portieri


Anni fa pubblicai questa piccolo viaggio nella storia del calcio, proponendo quelli che a mio personale parere, rappresentano il meglio del calcio di ogni tempo.
In questa vigilia di un campionato, che a detta di molti, vedrà la nostra squadra in una posizione ben diversa da quella che occupava alla fine dello scorso girone d'andata, mi sembrava utile ricordare qualche grande campione nell'auspicio che, qualcuno dei nostri, in futuro, possa far parte di questo novero.


Lev Ivanovič Yašhin
(
Mosca, 22 ottobre 1929Mosca,20 marzo 1990)

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E’ senza ombra di dubbio il più grande portiere che abbia calcato i campi da calcio.
Soprannominato il ragno nero, per le braccia smisuratamente lunghe e per il vezzo di vestire sempre ed integralmente di nero, è stato un mito in patria e fuori.
Giocò soltanto in un club ,la Dinamo Mosca, ed inizialmente, essendo chiuso da un altro buon estremo difensore, si accontentò di difendere la porta della squadra di hockey vincendo, per altro, uno scudetto anche in quel frangente.
Nel calcio di scudetti ne vinse 5 e nel suo elenco dei trionfi bisogna aggiungere anche la vittoria con l’URSS della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Melbourne e un Campionato d’Europa.
Nel 1963 Yashin vinse anche il Pallone d’Oro, unico portiere a riuscire in questa impresa.
Nella sua fantastica carriera stabilì dei record mai avvicinati da alcuno e presumibilmente imbattibili; ad esempio nelle più di quattrocento partite disputate, riuscì a non prendere goal in più della metà e a parare un numero imprecisato di calci di rigore (a seconda delle statistiche si va dagli 86, di per se già numero incommensurabile, fino ai 147 dato stratosferico e difficilmente provabile).
Morì presto,a poco più di 60 anni per i postumi di una grave tromboflebite occorsagli a seguito di un brutto incidente stradale.

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Ricardo Zamora Martinez
(
Barcellona, 21 gennaio 1901Barcellona, 8 settembre 1978

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Al secondo posto dell’ideale classifica dei migliori portieri di tutti i tempi, non può che accomodarsi il grande Zamora, un portiere mitico che scendeva in campo sempre con un maglioncino a V bianco e un cappello da passeggio.
Alto quasi due metri (un gigante per l’epoca!) era solito svolazzare da un palo all’altro con estrema leggerezza.
In Spagna c’era un detto che recitava così:" i portieri sono due san Pietro in cielo e Zamora sulla terra", da qui è facile comprendere la considerazione che i suoi connazionali avessero per lui.
Si dice che simpatizzasse per i socialisti e questo gli garantì poco affetto da parte del regime franchista e pare anche che la polizia segreta lo controllasse con particolare dovizia.
Nel 1934,in occasione dei mondiali organizzati e vinti dall’Italia, la nostra nazionale si trovò di fronte la Spagna nei quarti di finale.
Zamora che non amava affatto Mussolini e il fascismo, sfoderò una prestazione mitica parando tutto ciò che era umanamente possibile e capitolando (dopo un evidentissima carica su di lui, non fischiata dall’arbitro) su un tiro di Ferrari che andava a pareggiare il vantaggio iberico.
Allora c’erano i tempi supplementari (terminati con lo stesso risultato di 1-1) ma non erano previsti i rigori e la partita fu ripetuta il giorno successivo.
Rispetto alla sfida precedente mancavano 6 giocatori spagnoli infortunati e uno….disperso; era il grande Zamora che non fu convocato, pare proprio per espressa richiesta del nostro antisportivo dittatore nei confronti del governo spagnolo.
Zamora era solito scherzare su quella vicenda, asserendo che fu una decisione libera del suo allenatore, che lo aveva visto un po’stanco!!!!.
Nella sua carriera trascorsa tra l’Espanyol, il Barcellona ed il Real Madrid, vinse due campionati e cinque coppe di Spagna; da allenatore vinse altri due campionati con l’Atletico Madrid.
A chi gli diceva di essere il Pelè dei portieri era solito rispondere: " beh…essendo venuto prima io, semmai è Pelè ad essere lo Zamora degli attaccanti!"

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3°  Gianluigi Buffon              


(Carrara 28 Gennaio 1978)

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Al terzo posto, senza dubbio alcuno, inserisco Gianluigi Buffon, l’unico ancora in attività tra i portieri della mia personale classifica.
Da ragazzo fu molto colpito dallo stile (un po’ primitivo, in verità) e soprattutto per le capacità fisiche del portiere camerunense N’Kono di cui si fece grande sostenitore.
L’emulazione di quest’ultimo lo portò ad impegnarsi in questo ruolo difficile e fondamentale con gli esiti che conosciamo tutti.
Notato dal Parma in una squadretta giovanile dei dintorni di Carrara, venne subito acquisito e ben presto lanciato in prima squadra.
Dopo due Coppe Italia e una Coppa Uefa coi ducali, viene acquistato dalla Juventus per la non modica cifra (soprattutto per quegli anni, mi riferisco, infatti, al 2001) di 75 miliardi di lire.
Con i bianco neri conquista 9 scudetti più un decimo revocato per il noto "affaire Moggi".
Con la Nazionale ha vinto un campionato europeo (under 21) è la Coppa del Mondo del 2006.
Ha un carattere sanguigno e gli piace molto essere al centro dell’attenzione.
Non esitò, nel massimo del suo fulgore atletico, a scendere in serie B con la Juventus, dimostrando fedeltà ai colori bianconeri e a chi gli dava lo stipendio che sarebbe potuto essere egualmente lauto (se non di più) altrove.
Note anche la sua passione politica per l’estrema destra che ha prodotto critiche feroci ed elogi sperticati a seconda della condivisione o meno, da parte dei commentatori, di questa sua tendenza politica; a mio avviso farebbe meglio ad occuparsi solo di parate, cosa che gli riesce ancora egregiamente.
Si parla molto delle doti eccezionali del tedesco Neuer e di altri portieri in attività, ma a mio avviso, ancora molto, molto distanti dal livello di Buffon.

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Peter Bolesław Schmeichel

Gladsaxe (Danimarca), 18 novembre 1963

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Individuare i quattro portieri più forti della storia del pallone è impresa assai ardua, soprattutto se devi lasciare fuori gente come Tomaszewski,Zoff,Cech,Banks,Neuer,Zubizzarreta o Maier; ma in questo esercizio, spero a voi gradito, di selezione, era necessario fare una scelta e al quarto posto della mia personalissima classifica ho istallato Schmeichel.
Figlio di immigrato polacco, nasce in Danimarca nel 1963 e fa la sua trafila calcistica nella squadretta della cittadina natale.
Qui lo notano gli osservatori del Hvidovre che lo mettono subito sotto contratto e lo lanciano a 19 anni titolare nella massima serie danese.
le sue prestazioni eccezionali lo portano al Broendby di Copenaghen, una delle squadre più importanti di Danimarca e gli aprono la strada anche al trasferimento oltremare nel mitico Manchester Utd di Ferguson dove disputa una decina di campionati al top prima di scendere gradualmente dal livello d’eccellenza (causa l’avanzare dell’età) disputando tuttavia, sempre ottimi campionati, tutti in Inghilterra, eccetto una breve parentesi in Portogallo.
I suoi trofei maggiori sono, a parte un campionato portoghese con lo Sporting Lisbona, 5 campionati e tre coppe d’Inghilterra col Manchester Utd, nonché una Champions League; a questo pingue bottino c’è da aggiungere, ciliegina sulla torta, un Campionato Europeo conquistato con la Danimarca nel 1992.
A titolo di curiosità Schmeichel ha anche messo a segno due goal, uno su rigore e uno in azione di gioco.
Attualmente ha troncato i rapporti col calcio e fa il presentatore televisivo; il programma più famoso da lui condotto è "Lavori sporchi" del circuito Discovery channel.
Unico contatto residuo è per seguire il figlio Kasper, sempre portiere ma di valore non paragonabile a quello paterno, che ha vinto la Premier League 2015/16 nel Leicester di Ranieri.