lunedì 21 novembre 2016

A MENTE FREDDA


Questa cosa che il Bologna se la può giocare con chiunque può essere un'arma a doppio taglio. Perché se da una parte il risultato è un'incognita, dall'altra non si possono dormire sonni tranquilli nemmeno con squadre che - onestamente - adesso faticherebbero anche in Lega Pro.
Pronti via e Krejci si mangia un gol che qualcuno ha apostrofato con "al fèva anch mi non c'lè mort da dis an". Passano tre minuti e Gastaldello, che conferma il momento imbarazzante della sua stagione, riesce a far segnare una squadra che, a parte un timido possesso palla, non aveva e non avrebbe prodotto niente. Psicologicamente per una squadra è una botta che può segnare l'esito di una partita.
Fortunatamente per tutti da quel momento al Bologna suona la sveglia. La squadra reagisce e Viviani, dopo il settantesimo passaggio sbagliato, disegna un assist al bacio per Destro che il bomberone nostro insacca di testa con un pregevolissimo stacco in area. 1 a 1 e palla al centro (dopo il quarto d'ora canonico e godutissimo di esultanza).
Destro c'è e si vede.
Dal 22' del primo tempo il Bologna si ricorda di essere una squadra di calcio e i protagonisti in campo iniziano a tappare tutti i buchi. Masina in versione "buona", si accolla a Diamanti e di fatto lo annulla. Viviani e Dzemaili prendono in mano il centrocampo, Maietta dirige la difesa come un maestro d'orchestra (anche perché Gastaldello è ancora sotto shock).
Nel secondo tempo si manifesta la superiorità del Bologna, che prima con Dzemaili, poi con Viviani chiudono la partita e mettono in saccoccia tre punti VITALI.
Partita bella? Nì. Un bel Bologna? Nì.
Si può e si deve fare di meglio, soprattutto alla luce del fatto che abbiamo giocato contro l'undici rosanero, impaurito anche del pallone. Ma la reazione della squadra c'è stata, e da qui si deve continuare.
Capitolo Gastaldello: il giocatore non sta passando un momento felice, e questo lo vediamo tutti. Ma la forza di reagire la deve trovare in se stesso. Bene - secondo me - Donadoni a non sostituirlo nella ripresa, sarebbe stata una botta per lui psicologica che poteva segnargli la stagione e - alla sua età  - anche la carriera. Lui con la fascia da capitano ha risposto "presente" e ha disputato un buon secondo tempo. Va sostenuto, ma deve capire che in campo oltre le gambe, bisogna portare la testa.
Bene, bravi, bis anche a Masina, Dzemaili, Rizzo, Maietta e Viviani.
Un ultimo spunto per Angelone Da Costa: GRAZIE.

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