martedì 13 dicembre 2016

"GIGIONE" MAIFREDI BENEDICE IL PROGETTO DI SAPUTO






L'Uomo delle bollicine e del calcio-champagne, uno dei pochi allenatori che hanno fatto davvero divertire i tifosi del Bologna con un gioco frizzante e con gol in serie ad ogni partita, domenica pomeriggio era al Dall'Ara ad assistere al match contro l'Empoli. Il Resto del Carlino ha approfittato per intervistarlo e per chiedergli una sua impressione sul momento dell'undici di Donadoni:"Per me questa squadra non è male, specie in rapporto al valore complessivo della Serie A di oggi, che è calato parecchio. Hanno regalato un tempo all'Empoli, ma quando si sono scrollati di dosso le ansie hanno fatto vedere buone cose".
Poi una considerazione sulla nuova Società a guida canadese:"Questo Bologna ha dirigenti e tecnici esemplari, se potessi dare un consiglio a Saputo gli direi: individui una figura che possa spiegare a questi ragazzi che vestire la maglia del Bologna è un privilegio e non una penitenza e che questa è davvero una piazza speciale". Inutile rilevare che in quest'ultima affermazione traspare tutta l'essenza del credo calcistico di Maifredi, fatto di orgoglio, di fame e di voglia di arrivare. Con questi elementi lui ha costruito il suo ciclo virtuoso in rossoblu e su questi elementi Donadoni dovrebbe battere forte per risvegliare nei suoi ragazzi la consapevolezza di essere già in un Top Club per storia, grandezza e blasone. I giocatori che indossano la maglia rossoblu devono sentirsi dei privilegiati perché se anche oggi la nostra dimensione (transitoria) è la stessa di un Empoli o di un'Udinese o di un Cagliari, con queste squadre il Bologna non ha assolutamente nulla da condividere. La Società di Saputo ha l'ambizione di recuperare la posizione che gli compete in maniera stabile, ecco perché non forza i tempi della crescita ed ecco perché vuole strutturare tutto in maniera tale che recuperata la sua dimensione il BFC non debba più rinunciarci. Non capire queste cose significa non vedere oltre la propria punta del naso e, nel caso dei calciatori, privare sé stessi della possibilità di diventare delle colonne di un Club che nei prossimi anni crescerà costantemente fino a recuperare la sua giusta dimensione europea.
Chiusura finale dell'Omone bresciano su Mattia Destro:"Io Destro lo considero non bravo ma bravissimo: domenica ha messo un pallone in mezzo all'area "no look"che possono mettere solo i grandi giocatori. Ora la palla non gli entra ma prima o poi tornerà a segnare". E dunque, anche per lui un'indiretto invito a credere nei suoi grandi mezzi tecnici e nella sua capacità di determinare i risultati: dalla testa nascono le convinzioni che poi determinano le buone azioni!


Marco Di Simone





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