Che contro il Sassuolo il gioco non la facesse da padrone un po' ce lo aspettavamo, troppo importanti i tre punti per entrambi gli allenatori. Quello che non ci aspettavamo affatto era di dover assistere ad un tambureggiante forcing degli ospiti per tutti i 90 minuti e che il migliore in campo dei nostri fosse Totò Mirante, l'autentico salvatore della patria assieme ad Erik Pulgar (bravissimo al di là del gol).
Ieri contava solo il risultato e si sa che in questi casi il fine giustifica sempre il mezzo: siamo stati brutti? Vero. Il Sassuolo ha giocato meglio? Vero pure questo. Ma in questa stagione la squadra ha lasciato spesso punti sul campo a causa della prodezza di un avversario o, peggio, delle tante sviste arbitrali. E quando non fai punti per 3-4 partite consecutive è durissima giocare la partita successiva: non hai la tranquillità dentro, non hai la fiducia in te stesso che ti consente di provare la giocata o di gestire i differenti momenti della gara. In questi casi la palla "scotta", viene spesso giocata di foga per paura del pressing avversario; non si contano i passaggi sbagliati, i disimpegni affannosi, i palloni scagliati in profondità saltando il centrocampo.
In situazioni del genere fischiare e sbraitare all'indirizzo dei giocatori produce soltanto ulteriore tensione nervosa, "accorcia" i loro muscoli e li rende incapaci di reagire. Lo si è visto anche ieri, quando la squadra sbandava vistosamente sotto la coltre di fischi e improperi che si è levata da alcuni settori dello stadio. La magistrale punizione battuta da Pulgar è stata come manna dal cielo, ha tolto le castagne dal fuoco quando ormai stavano bruciando del tutto..
BENEDETTA VITTORIA, DUNQUE!!! E speriamo che faccia ora da apripista a nuove affermazioni, questa volta più convincenti, contro il Genoa e la Spal. Ironia della sorte, il livello del campionato è talmente mediocre che pur avendo noi perso tante partite il decimo posto è sempre lì a tre punti..!!
Marco Di Simone
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