Claudio Fenucci ha parlato ieri del momento della squadra a margine della presentazione del progetto "Kids Club" assieme a Cristoph Winterling. Le dichiarazioni più significative rilasciate ai giornalisti presenti hanno riguardato l'attuale posizione di classifica e la posizione dello Staff Tecnico:"L'attuale posizionamento rispecchia i valori della rosa e di quanto è stato speso per rafforzarla, 30 punti in 25 partite sono un andamento sufficiente ed equilibrato. Chiaro che vorremmo sempre di più ma non scordiamoci che le grandi squadre non si sono mai costruite in un triennio. Oggi non ci sono ragioni per vedere il Bologna in una posizione diversa da quella in cui si trova, come riporta la classifica CIES (l'Osservatorio calcistico internazionale stilato in Svizzera) il costo complessivo della nostra rosa è la metà di quello della Sampdoria, del Torino e della Fiorentina ed anche inferiore a quello dell'Atalanta. Ma le cose fatte sono sotto gli occhi di tutti: il Centro Tecnico, la ricostruzione della rosa, l'appianamento dei debiti. I tifosi hanno il diritto di fischiare se non sono contenti ma la squadra ha dato sempre il massimo". Ed ancora:"E' dall'era di Guidolin che non abbiamo così tanti punti di vantaggio sulla zona retrocessione a questo punto del campionato. Per questo bisogna andare avanti preservando la continuità gestionale". Che tradotto in parole pratiche significa:"Per il Mister il problema non si pone perché ha il contratto anche per l'anno prossimo e perché sta ottenendo i risultati che gli erano stati richiesti. Ci sono stati dei passaggi a vuoto tipo il primo tempo contro la Lazio o la partita con il Torino, ma siamo comunque in linea con gli obiettivi di inizio stagione. Con Riccardo vogliamo proseguire perché riteniamo positivo il suo lavoro, a giorni ci siederemo per discutere del rinnovo del suo contratto".
Dunque nessuno screzio e nessuna diversità di vedute in Società, si va avanti tutti uniti e nella stessa direzione. Sugli investimenti fin qui operati da Saputo l'A.D. è lapidario:"Non si può imputare nulla all'azionista, che ha investito tanto per per riconquistare la Serie A. Per fare il salto successivo sono richiesti elementi come la valorizzazione con reinvestimento (leggi le plusvalenze fatte attraverso le cessioni, che consentiranno di portare a Bologna giocatori di qualità superiore nei prossimi anni), la crescita dei ricavi e l'investimento dell'azionista. Anche se con le nuove norme l'investimento dell'azionista avrà una ricaduta diversa".
Marco Di Simone
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