Con l'ennesima, brutta sconfitta di questo campionato viene purtroppo archiviata ogni speranza di fare meglio della passata stagione e di costruire qualcosa di solido per il futuro. Malgrado la calma apparente di Joey Saputo tutto appare destinato a tornare in discussione, dai ruoli dirigenziali, alla guida tecnica, ai giocatori stessi su cui continuare ad investire per l'avvenire L'ignavia, l'apatia e l'indolenza di tanti di essi oltre che irretire la proprietà del BFC, si traducono puntualmente in uno spettacolo indegno ed indecoroso per tutti i fedelissimi che si recano allo Stadio. La cosa che in assoluto fa più rabbia è vedere i cinni dell'Atalanta che vanno ai cento all'ora, che ringhiano, che azzannano e che rincorrono i loro avversari fin sotto la doccia! Mentre i nostri no, tutti leziosi e fighetti, cincischiano, arrancano, sbandano e, se va bene, partoriscono un solo tiro sbilenco durante tutto l'arco della partita! Ahinoi..!! Ringraziare il bassissimo livello delle ultime quattro se quest'anno non si ritorna sparati in cadetteria!!!
Se Saputo, come ogni buon manager, deve oggi sedersi a tirare le somme dei risultati prodotti dai suoi uomini, la conclusione non può che essere una ed una sola: azzerare subito tutto, ripartire immediatamente da dirigenti capaci, portare a Bologna solo giocatori di valore provato. Non meteore.
Probabilmente il Chairman rossoblu si è circondato di troppa gente servile e compiacente, di troppi "Yes man" che invece di lavorare sulle notevoli lacune tecniche della squadra hanno dato a credergli che si poteva costruire una compagine valida anche con un budget risicato per il mercato. Questo, cari Bigon, Fenucci e Di Vaio, non significa essere aziendalisti: al contrario significa attirare su di sé la responsabilità di un fallimento tecnico che assume ogni giorno connotazioni più chiare e dimensioni più vaste. E significa anche cacciare Donadoni in un tunnel senza fine, da dove si uscirà solo con il termine del campionato ed una programmazione completamente differente in ordine alla qualità della rosa.
Checché se ne dica o pensi, per una Società come la nostra che ha l'ambizione di tornare tra le grandi, nel calcio che conta, la cifra tecnica della squadra non può giammai essere questa, paragonabile soltanto alle ultime della classe! Basta sconfitte in serie, basta passivi umilianti, da giugno bisogna voltare pagina allontanando da Bologna chi non merita più di farne parte!!
Se Saputo, come ogni buon manager, deve oggi sedersi a tirare le somme dei risultati prodotti dai suoi uomini, la conclusione non può che essere una ed una sola: azzerare subito tutto, ripartire immediatamente da dirigenti capaci, portare a Bologna solo giocatori di valore provato. Non meteore.
Probabilmente il Chairman rossoblu si è circondato di troppa gente servile e compiacente, di troppi "Yes man" che invece di lavorare sulle notevoli lacune tecniche della squadra hanno dato a credergli che si poteva costruire una compagine valida anche con un budget risicato per il mercato. Questo, cari Bigon, Fenucci e Di Vaio, non significa essere aziendalisti: al contrario significa attirare su di sé la responsabilità di un fallimento tecnico che assume ogni giorno connotazioni più chiare e dimensioni più vaste. E significa anche cacciare Donadoni in un tunnel senza fine, da dove si uscirà solo con il termine del campionato ed una programmazione completamente differente in ordine alla qualità della rosa.
Checché se ne dica o pensi, per una Società come la nostra che ha l'ambizione di tornare tra le grandi, nel calcio che conta, la cifra tecnica della squadra non può giammai essere questa, paragonabile soltanto alle ultime della classe! Basta sconfitte in serie, basta passivi umilianti, da giugno bisogna voltare pagina allontanando da Bologna chi non merita più di farne parte!!
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