Sulla scorta di qualche mal di pancia percepito dai tifosi, nonché di qualche esplicita ammissione dello stesso allenatore rossoblu, se davvero Roberto Donadoni sarà riconfermato alla guida del Bologna per la prossima stagione si prevedono facili scenari sul modo in cui cambierà gran parte della fisionomia della squadra titolare.
Posto che l'allenatore bergamasco è persona ligia alla filosofia e ai doveri aziendali, allo stesso tempo non ha fatto alcun mistero di gradire poco la linea verde "integrale" ed anzi di apprezzare molto di più l'esperienza di quei giocatori abituati a reggere la scena della massima serie. Al punto da bollare come "poco utili" gli investimenti su giocatori provenienti da categorie inferiori, che di fatto non l'aiutano ad innalzare la qualità della squadra.
E dunque qui si pone un problema di fondo, in vista della prossima stagione: come farà Donadoni a programmare il Bologna del domani nel momento in cui gli toglieranno il giocatore più rappresentativo della rosa, quel Blerim Dzemaili al tempo stesso leader, goleador e giocatore di maggior spessore tecnico della squadra?? E' inevitabile che la volontà di Saputo di trattenere il suo allenatore all'ombra delle Due Torri dovrà necessariamente coniugarsi con la legittima aspirazione dell'altro di avere a sua disposizione almeno 3-4 giocatori di categoria, che possano consentirgli di allestire una squadra più competitiva e più ambiziosa di quella attuale. Le esigenze, o meglio sarebbe dire le "emergenze", sono ben chiare a tutti: a questo Bologna servono come il pane un bravo centrale di difesa, un centrocampista che sappia organizzare e dettare i tempi di gioco della squadra ed un centravanti prolifico, da doppia cifra sicura. Perché Donadoni ha perso oramai ogni speranza di poter fare di Mattia Destro il terminale offensivo del Bologna, malgrado le trasfusioni di motivazione fatte in questi due anni all'attaccante.
Tenere l'attuale allenatore significherà dunque per Saputo accontentare le sue richieste tecniche, restando però nel solco della continuità con il lavoro fin qui svolto. Mentre senza la garanzia di questi interventi, è ben possibile che Donadoni chieda al suo datore di lavoro di essere liberato dall'impegno contrattuale con il Bologna, per poter magari tentare un'esperienza per lui più stimolante in Premier League.
Tenere l'attuale allenatore significherà dunque per Saputo accontentare le sue richieste tecniche, restando però nel solco della continuità con il lavoro fin qui svolto. Mentre senza la garanzia di questi interventi, è ben possibile che Donadoni chieda al suo datore di lavoro di essere liberato dall'impegno contrattuale con il Bologna, per poter magari tentare un'esperienza per lui più stimolante in Premier League.
Nei prossimi due mesi sarà determinante capire, al di là delle attuali dichiarazioni della Società che ben potrebbero essere di facciata, quanto Saputo sia intenzionato a mantenere stabile l'attuale assetto dirigenziale, o quanto desideri resettare il management ribaltando ruoli, funzioni e mansioni dei suoi collaboratori, sulla scorta delle analisi svolte assieme ai suoi fedeli consiglieri che rispondono al nome di Luca Bergamini e Nick De Santis.
Perché se ribaltone ci dovesse essere, con l'ingresso di nuovi dirigenti in Società, è inevitabile che le ripercussioni ci sarebbero anzitutto sulla conduzione tecnica della prima squadra: difficile che un Walter Sabatini, per dirne una, non raccolga a quel punto il desiderio di cambiamento della Società e non approfitti per dare un impulso personale alle scelte tecniche e tattiche da adottare. Chi avrà voglia e pazienza di seguire la telenovela.. vedrà!!!
Marco Di Simone
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