lunedì 9 gennaio 2017

JUVE E DONADONI METTONO A NUDO I DIFETTI DEL BOLOGNA







Cari amici del BO, il titolo del mio pezzo di oggi è volutamente provocatorio, lo confesso. Lungi da me l'idea di vestire i panni del Civ, voglio però evidenziare quello che si è visto in campo ieri sera allo Stadium: da una parte la grande differenza di valori tecnici con la Juventus, squadra effettivamente di un'altro pianeta; dall'altra Donadoni e la sua decisione di affidarsi ad alcuni giocatori meno pronti, che meno avevano convinto lui in primis nella prima parte della stagione, come concausa della brutta disfatta di Torino. Dove per inciso il Bologna non era atteso alla vittoria, ci mancherebbe!!! Ma dopo le dichiarazioni della vigilia ci si aspettava ben altro tipo di partita da parte dei nostri, volitiva, gagliarda, vibrante!! Ecco, l'approccio mentale alla gara e l'atteggiamento durante la partita (solo una parata per Neto) sono risultati davvero deludenti ed anche ingiustificabili, vista la tranquilla posizione di classifica dei nostri. Che non avevano l'ansia del risultato addosso e avrebbero potuto giocare in scioltezza, cogliendo l'occasione per farsi ammirare al cospetto di un avversario così prestigioso. Per cui il dubbio che il giorno dopo si insinua è la logica conseguenza dello spettacolo "non" offerto nel posticipo di ieri sera: ma questa squadra ha dei limiti caratteriali legati semplicemente all'età dei singoli oppure è la qualità attuale della rosa che non consente di fare la partita e di esprimere un gioco migliore di questo..?? Di certo c'è che Donadoni ha rimarcato come i giovani debbano "crescere e prendere forse anche schiaffi" e che, vista la situazione, "ci servono alternative". Secondo il Mister questa settimana sarà decisiva per lo sviluppo del mercato, le sue ulteriori indicazioni dopo il match di ieri determineranno le decisioni definitive sul conto di quei giocatori ancora sospesi tra la conferma e la cessione, assieme alla rivalutazione di alcune situazioni legate ai rientri dagli infortuni. Ad esempio se Sadiq verrà ritenuto completamente a posto dopo l'infortunio è facile che Donadoni non chieda un altro centravanti; in caso contrario questa cosa diventerà a tutti gli effetti una priorità. Purtroppo la realtà è che Mattia Destro non si è mai scrollato di dosso il fallimento al Milan, non si è mai integrato a sufficienza con i propri compagni di reparto e continua ad essere un corpo avulso ed evanescente per larga parte della partita. Con la conseguenza che la squadra ha un serio problema di finalizzazione della manovra offensiva, che muore sempre ed inesorabilmente dalle parti della trequarti avversaria. Quando Donadoni a fine partita dice che Mattia "deve avere un atteggiamento giusto", da chiaramente ad intendere che non gli piace lo spirito con cui il suo centravanti scende in campo, la sua scarsa vena combattiva, il suo non provarci sempre e comunque. E quindi che si fa..?? Personalmente, a prescindere dalla gara di ieri sera io ritengo che intervenire sul mercato per la Società sia qualcosa più di un'opzione.. Occorre porre riparo alle evidenti lacune della difesa e dell'attacco, anche prendendo decisioni impopolari come la paventata cessione di Marios Oikonomou. Basta con i piagnistei e le accuse di "plumone" sparate a vanvera sul conto di Joey Saputo!!! Anche la Juve degli Agnelli non investe mai su di un nuovo giocatore senza essersi creata prima le economie per sostenere quell'investimento: della serie "col cavolo che i soldi li mettono gli Agnelli!!! Lo ha fatto tante volte, rinunciando a campioni come Morata, come Vidal, come Pogba e non a semplici giocatori di Serie A. I soldi delle loro cessioni, al netto dei sentimentalismi dei tifosi, hanno poi consentito a Marotta di raggiungere tutti gli obiettivi di mercato e di costruire una squadra ancor più forte della precedente. Vedi Higuain, Pjanic, Pjaca, Benatia e Dani Alves, scusate se è poco!!! Contro questi abbiamo perso ieri sera, mica contro il Montebelluna!  
Per cui, concludendo,  la morale della favola è la seguente: sei vuoi pensare in grande, il primo passo da fare è smettere di pensare da provinciale: stop ai sentimentalismi, fiducia totale (fino a prova contraria) in chi dirige la baracca e atteggiamento critico ma costruttivo. C'è sempre una ragione quando chi di dovere prende decisioni! A volte ci prenderanno, a volte sbaglieranno, ma lungi da noi tifosi l'idea che un Fenucci, un Donadoni o un Bigon vogliano il male della nostra squadra!!!! 

Marco Di Simone










  


      

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