martedì 17 gennaio 2017

GLI STRALI DI DONADONI:"C'E' UNA RASSEGNAZIONE CHE NON MI PIACE"





Intervenuto nella conferenza stampa prima della gara di Coppa Italia con l'Inter, Roberto Donadoni ha approfittato per dire la sua sulle prospettive della squadra ed anche per togliersi qualche sassolino dalle scarpe:"Parlare bene di Saputo è inevitabile, bisogna alimentare l'ambiente a far bene. Se tutte le componenti lo faranno ciò sarà utile alla piazza. C'è una rassegnazione che non mi piace: invece di fare calcoli sulla retrocessione, visto che abbiamo fatto 23 punti all'andata, cerchiamo di fare 25-26 punti nel girone di ritorno. Questo deve essere lo spirito". Circa gli obiettivi della squadra dice:"Io guardo chi sta davanti a me, sono invidioso di chi sta davanti a me: non devo essere felice perché dietro fan peggio ma scontento perché davanti fan meglio. Qua si suda e si lavora perché la domenica si vuole raccogliere qualcosa". Chiaro, esplicito, inequivocabile il pensiero del nostro Mister!!!
Sul cambio di marcia dell'Inter osserva:" Pioli sta facendo bene e quello che sta facendo se lo è conquistato, non glielo ha regalato nessuno". Si può prendere qualcosa da questa rinascita dell'Inter, gli chiedono:"Bisogna crescere nei mezzi, nell'autostima. L'Inter di oggi rispetto a quella di prima ha questo spirito: appena perdono la palla vanno alla caccia del recupero e noi, nella nostra dimensione, dobbiamo fare così". Sorprese per il match contro l'Inter..? "Qualcosa cambierò, voglio gente fresca. In difesa ho delle scelte forzate, magari anche non di ruolo. Come centrali abbiamo solo Oikonomou e Maietta (ndr. Ferrari è squalificato in Coppa Italia), se si fanno male qualcuno dovrà adattarsi come successo ai tempi del Parma con Valdes e Marchionni. Concludendo, un plauso all'opera fin qui svolta da Saputo a Bologna:"Basta guardare fuori da qui: i campi di allenamento erano tre ed ora sono diventati sette, abbiamo anche il sintetico. Queste, sommate, sono tutte componenti che aiutano. A chi sta al bar interessa solo la squadra: piacerebbe anche a me allenare Benzema, ma bisogna lavorare in modo graduale".


Marco Di Simone







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