Un Bologna orfano del suo uomo di maggior qualità a centrocampo, Blerim Dzemaili, sfiora il colpaccio in terra sarda lasciando spazio a molti rimpianti. Se alla vigilia il pareggio sarebbe stato un risultato accettabile, visto il ruolino di marcia casalingo del Cagliari, alla resa dei conti tale risultato si è rivelato ingiusto e beffardo per un Bologna che nel secondo tempo ha preso di fatto in mano la partita e l'ha indirizzata sui canali giusti, gestendo il vantaggio acquisito dopo il gol di Destro e rintuzzando gli sterili tentativi di Sau, il migliore tra gli avversari.
Tutto sembrava compiuto al 90° e invece.. ecco l'arbitro Pairetto, che improvvisamente si eleva a paladino dei 4 mori e nel giro di tre minuti cambia in peggio il corso della partita: l'espulsione del tutto gratuita di Viviani, autore di un'entrata scomposta ma senza fare fallo sull'avversario (il quale non viene nemmeno toccato), da il là ad un finale di lucida follia dell'arbitro torinese. Fuori Viviani, fuorigioco non rilevato a Borriello da cui si origina il fallo di Krafth che porta all'espulsione del laterale bolognese e conseguente punizione che provoca il pareggio dei sardi. Basta rivedere l'esultanza di Rastelli e del suo secondo per capire quanta poca fiducia avessero ormai gli isolani di pervenire al pareggio.. Bene ha fatto Donadoni a rimarcare a fine partita quanto l'arbitro abbia influito su di un risultato ormai acquisito dal Bologna. Che al 90° era padrone assoluto del campo, riuscendo a vanificare il pressing alto del Cagliari con un efficace possesso palla dei nostri difensori e dei nostri centrocampisti.
Che dire, dunque..? Inutile farsi il sangue amaro, tanto episodi del genere capiteranno ancora finché non ci sarà la possibilità di disporre della tecnologia in campo. Della partita di ieri ci portiamo a casa la consapevolezza che questa squadra sia finalmente sulla strada giusta, che abbia trovato una sua precisa identità di gioco e che stia crescendo sul piano del carattere e della concentrazione durante tutta la gara. Una squadra che, se trova le giuste motivazioni, può giocarsela davvero contro tutti. Arbitri permettendo, eh..!!
Marco Di Simone
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