lunedì 25 settembre 2017

LA CHIAVE TATTICA


Il primo tempo di Sassuolo - Bologna si può riassumere così: Cus'ela sta roba?
L'undici di Donadoni privo di Di Francesco, Destro, Mirante e Maietta, scende in campo con un inedito stagionale 3-5-2, con Mbaye e Masina più alti rispetto alla line difensiva e tre centrali (Helander Gonzalez e De Maio) che fanno circa 6 metri di cattiveria in tre.
Primo tempo dunque speculare per il Bologna che però non è abituato a quel modulo, e si vede. Infiniti passaggi sbagliati, errori di posizione, Verdi e Palacio che girano a vuoto. Buon per noi che quest'anno il Sassuolo sia spaventoso come una scatola di pasticcini e non incida se non per un' incursione di Matri che Da Costa sventa col piedone.
Il resto del primo tempo è noia noia e ancora noia.
Negli spogliatoi il Mister deve averli strigliati non poco, tanto che nel secondo tempo il Bologna fa venire i geloni ai neroverdi con due conclusioni in un minuto e mezzo.
Qui la svolta. Bucchi nasa che non è aria e prova a portare a casa lo 0-0, Donadoni vuole vincerla e non appena Magnanelli perde la bussola (due gialli in sei minuti), ecco che va giù un difensore per una punta e si torna al 4-3-3, anche se il tempo non è molto.
Qui è la chiave della partita: volerla vincere. Con un uomo in più ci si deve provare SEMPRE.
E allora ecco sto cinno che a 19 anni va il doppio degli altri e la prima palla che tocca la trasforma in oro. Rimpallo vincente e lui era esattamente dove doveva essere. Palla in buca, game set match e tutti a casa con la gioia dei 3000 al Mapei e di tutti gli altri davanti alla tv.
Questa volta l'ha vinta il Mister, inserendo al momento giusto le giuste pedine, che comunque hanno risposto bene.
Complimenti a tutti, ma stavolta a Donadoni un applauso in più.

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